Musei, Pinterest e content curation

Mentre il ritmo di crescita di molti social network  – compreso Facebook – cala, i social legati all’immagine continuano a essere sulla cresta dell’onda. Dopo Instagram, che ha appena raggiunto il miliardo di utenti attivi, Pinterest è senza dubbio uno di quelli che evidenzia il tasso di crescita più alto. Basti pensare che la piattaforma ha da poco raggiunto i 250 milioni di utenti: se questo numero, in senso assoluto, può non essere significativo, lo è senza dubbio la crescita del 25% in un solo anno.

Pinterest si afferma, così, come un tassello fondamentale per la strategia comunicativa di una realtà museale. Grazie alle sue bacheche e ai suoi testi descrittivi, Pinterest offre la possibilità di creare una content curation specifica, riproducendo quasi un allestimento fisico. Inoltre, con la possibilità di aprire le board ai contributori, si può pensare alla piattaforma come un vero e proprio spazio social.

Interessante è la ricerca (clicca qui) proposta dal Metropolitan Museum of Art sui dati di traffico provenienti da Pinterest. Il comportamento degli utenti che arrivano dalla piattaforma, infatti, riusulta diverso rispetto a quello di chi proviene da altre fonti di traffico. Su Pinterest, i visitatori navigano attraverso una vasta gamma di soggetti, molti dei quali non sono inclusi nelle bacheche del museo. Ma, cercando immagini secondo i propri interessi, gli utenti finiscono comunque per raggiungere il profilo del museo, che si trasforma a sua volta in una fonte di ispirazione, diventando uno stimolo alla visita. Questo dimostra che le piattaforme come Pinterest possono portare un nuovo pubblico e rappresentare, per i musei, un’occasione di comunicazione efficace.

 

Poiché Pinterest basato sugli interessi, la presentazione e la descrizione delle opere è fondamentale. Le persone usano questo social network in maniera totalmente personale, sia per i propri interessi sia per raccontare la propria personalità. Un museo, quindi, dovrebbe sfruttare o inventare temi trasversali che riescano a interessare i propri visitatori potenziali, visto che l’engagement è il cuore dell’attività su questa piattaforma.

Gli esempi interessanti che hanno sposato questo approccio sono diversi.

Il MET ha creato una board sul tema dei baffi maschili e la stessa cosa hanno fatto il Getty Museum e la National Gallery del Canada. Ovviamente questo non nasce dai gusti stravaganti dei curatori dei musei, ma dal Movember un evento che si svolge ogni anno e che catalizza sempre grande attenzione. Un evento apparentemente molto distante dall’arte viene reinterpretato e diventa un modo alternativo e creativo per raccontare le opere.

 

L’amore è sempre protagonista nell’arte, come nella vita di tutti i giorni: ecco allora le bacheche del MET o del Getty Museum con le lettere d’amore storiche.

Per festeggiare Halloween con gli utenti di Pinterest, lo Smithsonian ha creato la board Happy Haunting Halloween a tema horror.

Anche una generica tematizzazione delle opere può aiutare un museo a diventare punto di riferimento in un determinato settore. È il caso del Design Museum di Londra che ha creato un catalogo suddividendolo per temi.

 

Un utilizzo “alternativo” di Pinterest  è stato fatto da Palazzo Madama: il museo torinese ha deciso di utilizzare questa piattaforma come canale a supporto della campagna di crowdfunding, per riportare nel capoluogo piemontese il servizio in porcellana dei D’Azeglio e rendere così partecipe il pubblico delle attività di acquisto del museo.

Osservando questi esempi, ci si accorge che la coerenza delle bacheche è fondamentale. Ma essere coerenti non basta. È anche importante, come già detto in altre occasioni, affrontare i temi scelti con creatività. I musei sono ricchi di contenuti interessanti da raccontare, ma a fare la differenza è il modo in cui si sceglie di raccontarli. Particolarmente su Pinterest, dove distinguersi è una vera sfida.

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Emanuele Meschini
Agenzia Profili

[Questo articolo nasce da una collaborazione della quale siamo molto contenti: quella con la società di consulenza Profili, nostro partner nella comunicazione istituzionale per tutto il 2018]