Boccaccio politico per la città di Firenze
Trascrizioni e approfondimenti/ Transcripts and further information
1397
Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Fondo Nazionale II.II.38, c. 3v
Volume manoscritto su pergamena
Manuscript on vellum
Il disegno compare alla fine del proemio del Filostrato: Boccaccio è ritratto a figura intera, vestito alla moderna. L’immagine, di carattere monumentale, si può collegare alla serie degli Uomini illustri concepita per l’Aula minor di Palazzo Vecchio sul finire del Trecento, che corrispondeva a questa sala.
The drawing appears at the end of the prologue to the Filostrato. Boccaccio is depicted in a fulllength portrait dressed in contemporary attire. This monumental image can be linked to the series of Illustrious Men created for the Aula Minor in the Palazzo Vecchio at the end of the 14th century, corresponding to this hall.
24 marzo 1354 (stile moderno 1355)
24th March 1354 (modern style 1355)
Firenze, Archivio di Stato, Prestanze, 2, c. 47v
Tratto dal registro di entrata e uscita tenuto dal notaio per la seconda prestanza imposta per il Quartiere S. Spirito. Per ogni contribuente viene indicata la somma versata, che è pari a 15 soldi per lira (75%) della quota assegnata come coefficiente di ricchezza dei relativi libri delle prestanze.
Extracted from the ‘Register of income and expenditure’ kept by the notary for the second ‘prestanza’ (forced loan) imposed on the district of Santo Spirito. The amount paid by each taxpayer is recorded, corresponding to 15 soldi per lira (75%) of the quota assigned according to the wealth coefficient established in the respective prestanza registers.
Trascrizione
«Die predicta XXIIII mensis martii
[rigo quarto dall’alto]
dominus Iohannes Bocchaccii de Certaldo de vexillo Nicchii ad cartam 27 pro libris XXI solvit ut supra —– libras XV solidos XV»
[«messer Giovanni Boccaccio da Certaldo del gonfalone del Nicchio [come risulta nel registro] a carta 27 dal coefficiente di 21 lire pagò come sopra —– 15 lire e 15 soldi]
«Die predicta XXIIII mensis martii
[fourth line from the top]
dominus Iohannes Bocchaccii de Certaldo de vexillo Nicchii ad cartam 27 pro libris XXI solvit ut supra —– libras XV solidos XV»
«Messer Giovanni Boccaccio da Certaldo of the Nicchio banner paid 27 pounds at a rate of 21 lire, equivalent to 15 pounds and 15 soldi».
23 febbraio 1350 (stile moderno 1351)
23rd February 1350 (modern style 1351)
Firenze, Archivio di Stato, Diplomatico, Certosa, 23 febbraio 1350 ab inc, c. 6r
Quaderno manoscritto su pergamena
Manuscript notebook on vellum
Il nome di Boccaccio viene riportato a chiusura dell’atto tra i testimoni che validano formalmente l’acquisto e la sottomissione di Prato a Firenze, prima della sottoscrizione del notaio.
Boccaccio’s name appears at the end of the document among the witnesses who formally validate the acquisition and submission of Prato to Florence, preceding the notary’s signature.
Trascrizione
«Acta fuerunt predicta omnia Florentie in palatio populi florentini sub anno incarnationis dominice millsimotrecentesimo quinquagesimo indictione quarta secundum cursum et morem civitatis Florentie die vigesimatertia mensis februarii, presentibus testibus sapientibus viris domino Tomaso de Corsinis et domino Nicola Lapi civibus florentinis doctoribus in iure civili, domino Iohanne Bocchaccii de Certaldo, fratre Jacobo Iohannis ordinis fratrum sancti Marci de Florentia et ser Nicolao ser Iacobi notario de Sancto Miniate testibus ad hec adhibitis et rogatis»
[«Tutte queste cose sono state stipulate a Firenze nel palazzo del popolo fiorentino nell’anno dell’incarnazione 1350 indizione quarta secondo il computo e l’uso delle città di Firenze il giorno 23 febbraio, alla presenza dei sapienti messer Tommaso Corsini e messer Nicola di Lapo fiorentini, dottori in diritto civile, di messer Giovanni Boccaccio da Certaldo, di frate Jacopo di Giovanni dell’ordine dei frati di San Marco di Firenze e di ser Niccolò di ser Jacopo notaio da San Miniato, tutti nominati e richiesti come testimoni»]
«All these things were stipulated in Florence, in the Palace of the Florentine People, in the year of the Lord 1350, in the fourth indiction, according to the reckoning and usage of the city of Florence, on the 23rd day of February, in the presence of messer Tommaso Corsini and messer Nicola di Lapo of Florence, doctors of civil law; messer Giovanni Boccaccio of Certaldo; friar Jacopo di Giovanni of the Order of Friars Minor in Florence; and ser Niccolò di ser Jacopo, notary of San Miniato — all of whom were named and requested as witnesses».
12 dicembre 1351
12th December 1351
Firenze, Archivio di Stato, Signori, Missive prima cancelleria, 10, c. 113r (numerazione moderna)
Registro cartaceo manoscritto
Handwritten register on paper
Copia della lettera di credenziali che la Signoria di Firenze indirizza a Ludovico Duca di Baviera per accompagnare la missione di Giovanni Boccaccio.
This is a copy of the letter of credentials sent by the Signoria of Florence to Louis, Duke of Bavaria, to accompany Giovanni Boccaccio’s diplomatic mission.
Trascrizione
«De excellentie vestre magnificentia que consuevit amicorum deprecationibus benignam audientiam eximiata liberalitate concedere non immerito confidentes, quia viva vox auditorum mentes allicit potius quam scriptura, ecce ad excellentie vestre presentiam virum prudentem dominum Iohannem Boccaccii karissimum nostrum civem et ambaxiatorem de nostra intentione plenius informatum cum presentibus transmictentes, actente rogamus eamdem quatenus suis pro parte nostra relatibus ut nobis vestra sublimitas cum exauditionis votivo munnere fidem prestet».
[«Confidando giustamente nella generosità della vostra eccellenza, che è sempre stata solita concedere con nobile disponibilità un orecchio benigno alle richieste degli amici, considerando che la viva voce attrae l’attenzione di chi ascolta più della scrittura, ecco che inviamo accompagnato da questa lettera messer Giovanni Boccaccio, uomo saggio e nostro carissimo cittadino e ambasciatore, alla presenza della vostra magnificenza, pienamente informato dei nostri auspici, e vi preghiamo convintamente affinché la vostra sublimità presti col dono generoso della vostra attenzione una piena fiducia a quanto egli vi riferirà a nostro nome»]
«Trusting in Your Excellency’s generosity, knowing that you have always been willing to lend a benevolent ear to friends’ requests, and considering that the spoken word attracts the listener’s attention more than the written word, we are sending Messer Giovanni Boccaccio, a wise man, our dearest citizen, and our ambassador, to Your Magnificence’s presence. He is fully informed of our wishes, and we earnestly beg you to lend your sublime attention and full trust to what he will report to you on our behalf».
1379 [data della stesura del testo]
1379 [date of writing]
Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Pluteo 34.49, c. IVv
Volume manoscritto miniato su carta con frontespizio in pergamena
Illuminated manuscript on paper with frontispiece on vellum
In corrispondenza dell’incipit del Buccolicum carmen di Boccaccio sono raffigurate due immagini dipinte: nella maggiore in alto è raffigurato lo stesso Giovanni Boccaccio che insegna in cattedra ornato dei simboli dottorali di fronte a cinque frati, con l’iscrizione Johannes Boccaccius; ai suoi piedi compare il motto «Chi semina fama virtù [raccoglie]». La musa Calliope gli porge una corona, accompagnata dalla frase «Ave, frater, laurum dignum te concipe sertum» [«ti saluto fratello, accogli questo degno serto d’alloro»]; Boccaccio risponde con i due versi: «Fateor indignum fronde fore tempora tali | Ast ubi Calliope mandat quoque persequar ipse» [«mi dico indegno di ricevere sul mio capo una tale corona / ma ove la musa Calliope invia, io per mia parte seguirò»]. Si tratta di uno dei ritratti più antichi e attendibili di Boccaccio, verosimilmente realizzato vivente l’autore.
Two painted miniatures appear at the opening of Boccaccio’s Buccolicum carmen. In the larger upper scene, Boccaccio is depicted teaching from a lectern while wearing the insignia of a doctor, in front of five friars. The inscription reads ‘Johannes Boccaccius’. The motto “Chi semina fama virtù [raccoglie]” (“Who sows virtue reaps fame”) runs at his feet. The muse Calliope crowns him with a laurel wreath, accompanied by the phrase ‘Ave, frater, laurum dignum te concipe sertum’ (‘Hail, brother, receive this worthy laurel garland’), to which Boccaccio replies with the two verses: Fateor indignum fronde fore tempora tali, ast ubi Calliope mandat, quoque persequar ipse (“I confess myself unworthy to bear such a crown of leaves, yet where the muse Calliope leads, I shall follow”). This is one of the earliest and most reliable portraits of Boccaccio, likely created during his lifetime.
1407 per il testo; metà XV secolo per note e disegni
The text dates from 1407, while the notes and drawings date from the mid-15th century
Verona, Biblioteca Capitolare, ms. CCLIII (225)
Volume manoscritto su pergamena
Handwritten book on vellum
Incipit del De casibus virorum illustrium di Boccaccio, con rappresentazione dell’autore seduto, barbuto e con il libro in mano nell’atto di scrivere, individuato dall’iscrizione «Johanes Bochacius de Certaldo». A fianco vi è l’immagine di un cavaliere in armatura e cimiero con uno stendardo e i simboli imperiali, a sua volta accompagnata dall’iscrizione «Julius Cesar primus imperator».
This is the opening of Boccaccio’s De casibus virorum illustrium, showing the bearded author seated and holding a book as he writes. He is identified by the inscription ‘Johanes Bochacius de Certaldo’. Beside him is an image of an armoured knight with a crested helmet bearing a banner and imperial insignia, accompanied by the inscription ‘Julius Caesar primus imperator’.
FILIPPO VILLANI
Firenze 1325 – 1407
Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Ashburnhamiano 942, cc. 23v-24r
1381-1382
Volume manoscritto su carta
Handwritten book on paper
Il testo presenta una sintesi della storia di Firenze e le vite dei suoi più famosi personaggi, tra cui Giovanni Boccaccio. A quest’importante opera di memoria della storia fiorentina si ispira Coluccio Salutati – a cui si devono le postille di questo stesso volume – per concepire il ciclo di uomini illustri per questa sala, che, ai personaggi celebri dell’antichità affiancava cinque poeti toscani: Claudiano (ritenuto di origine fiorentina), Dante Alighieri, Francesco Petrarca, Giovanni Boccaccio, Zanobi da Strada.
This text provides an overview of the history of Florence and the lives of its most famous figures, including Giovanni Boccaccio. This significant piece of Florentine historical memory inspired Coluccio Salutati — whose marginal notes appear in this very volume — to create the ‘Illustrious Men’ cycle for this hall at the end of the fourteenth century. In this cycle, he placed five Tuscan poets alongside eminent figures from antiquity: Claudian (who was believed of Florentine origin), Dante Alighieri, Francesco Petrarca, Giovanni Boccaccio and Zanobi da Strada.
Trascrizione
«Debuit sane vir tantus vatum laurea coronari, sed tristis temporum miseria, que temporalium rerum dominos turpi fenore labefactaret, eiusque paupertas hoc penitus vetuerunt. Veruntamen que conposuit laureanda volumina pro mirto ederaque suis fuere timporibus. Stature fuit pinguiuscule sed procere, rotunda facie, naso paululum depresso, labiis turgentibus aliquantulum, iocundus et ylaris aspectu, sermone faceto et qui contionibus delectaretur. Amicos habuit multos, sed neminem qui sue indigentie subveniret. Hic diem extremam obiit anno gratie MCCV et LXX, etatis sue sexagesimo secundo, et apud Certaldum in canonica Sancti Iacobi sepultus est.»
[«Un uomo tanto grande avrebbe certamente dovuto essere incoronato dell’alloro dei poeti, ma la triste miseria dei tempi, che inquinava i signori delle cose temporali con il vergognoso profitto, e la sua povertà glielo impedirono completamente. Tuttavia, le opere che compose furono degne di lode con mirto ed edera per le sue tempie. Era di corporatura piuttosto rotonda ma grande, con un viso pasciuto, un naso leggermente schiacciato, labbra alquanto sporgenti, giocondo e ilare nell’aspetto, dall’eloquenza faceta e che si dilettava nelle conversazioni. Ebbe molti amici, ma nessuno che sovvenisse alla sua indigenza. Morì nell’anno di grazia 1375, all’età di sessantadue anni, e fu sepolto a Certaldo nella canonica di San Jacopo»].
«A man so great should certainly have been crowned with the poet’s laurel; yet the wretched poverty of the times, which shamefully weakened those who ruled temporal affairs, and his own poverty, entirely prevented it.” Nevertheless, his works were worthy of praise and of the myrtle and ivy for his brow. He was rather round but large in build, with a full face, a slightly flattened nose, and somewhat prominent lips. He was cheerful and pleasant in countenance, witty in speech, and fond of conversation. He had many friends, though none who alleviated his poverty. He died in 1375 at the age of sixty-two and was buried in Certaldo in the canonry of San Jacopo.»