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40.000 volte Ytalia! Curiosità, abbagli e alcune spiegazioni

Siamo arrivati a metà mostra. Non è tempo di bilanci, ma siamo felici di condividere con i lettori un traguardo importante: YTALIA al Forte di Belvedere è stata visitata da 40.000 persone!

Quanti sono 40.000? Più o meno come lo Stadio Artemio Franchi pieno, come un decimo di tutta la popolazione di Firenze, due volte i nostri fan su Facebook (perché ancora non ci seguite? Su, dai!)

Nell’immagine sotto, i visitatori di Ytalia.

Per celebrare abbiamo deciso di dare alcune risposte ai commenti che abbiamo ricevuto, di dar seguito alle segnalazioni più ricorrenti, di fornire alcune spiegazioni non richieste e di svelare un po’ di curiosità. Insomma, un elenco random di cose che volevamo dirvi:

 

  • Il caldo è il principale argomento di conversazione durante l’estate. Per l’appunto al Forte di Belvedere fa molto caldo, quindi cogliamo l’occasione per precisare che:
  1. la Calamita cosmica non è “uno morto per l’afa”;
  2. l’opera di Bagnoli Noli me tangere non è una piscina, quindi niente tuffi;
  3. l’autoritratto di Boetti non si sta “rinfrescando la testa”

 

  • No, sui tappeti di Boetti, anche se sono tappeti, non si può camminare. Immaginiamo possiate capire.
  • Sì, sulle panchine invece ci si può sedere. Sono un’opera d’arte, ma ci si può sedere. No, non ci si può scrivere sopra.  Sono un’opera d’arte, quindi via i pennarelloni, vandali!
  • Qualcuno ha dichiarato di aver udito pappagalli e scimmie su un pino sul retro del Forte. Fuochino: i rumori ci sono, ma è un audio registrato, parte dell’opera di Bagnoli Ascolta il flauto di canna.

 

  • Rilevazione statistica: per chi non conosce l’arte di Giulio Paolini il primo approccio alle opere è sempre “ODDIO MIO,  HANNO ROTTO UNA STATUA”. Poi di solito la situazione migliora.
  • In Santa Croce, nella Cappella dei Pazzi, ci sono dei proiettori. È parte di un’opera di Anselmo che si chiama Mentre l’ago magnetico si orienta e la luce focalizza. Molti si chiedono cosa proiettano, e dove proiettano.  Per “focalizzarsi” è necessario posizionarsi in un punto preciso della cappella, alla giusta distanza dalla lente del proiettore. Quello che succede ve lo sveliamo qua, con una foto dell’artista.

 

  • La risposta a questa domanda, evidentemente, è “il bagno”.
  • Migliaia di persone hanno fatto foto e le hanno condivise. Volete sapere qual è l’opera che va per la maggiore? Forse la risposta è facile, ma potete dare un occhio da soli.

Oggi siamo stati leggeri, ma con questo caldo…Appuntamento a martedì!