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Gifuni legge Fabre

04 Agosto 2016

Venerdì 16 settembre h20.00, letture di Fabrizio Gifuni alla presenza di Jan Fabre
Forte di Belvedere, ingresso libero

JAN FABRE, GIORNALE NOTTURNO II (1985-1991), edizioni Cronopio

Jan Fabre sorprende la notte in tutta la sua elettrizzante intensità.
Nella seconda parte del suo Giornale notturno, Fabre celebra sia l’ebbrezza dell’immaginazione che il trionfo della pulsione. Il suo ‘muso notturno’ e la sua ‘maschera lunare’ conoscono molte sembianze.
Il suo spirito è sempre vigile: “Nel mio encefalo primitivo risiedono diversi capitribù che mi tengono sveglio”.
Fabre “crea come un caprone e distrugge come un Dio”.
L’artista ci attira nel suo universo, in cui combatte una battaglia senza compromessi per l’ultima bellezza. L’arte qui è la misura di tutte le cose.
Il Giornale notturno ci fa entrare in una condizione di artista unica, schietta e sfrenata.

Il Giornale notturno II (1985-1991), si accompagna alla nuova incursione di Fabre in Italia con la grande mostra “Spiritual Guards”, promossa dal Comune di Firenze, che si sviluppa tra Forte di Belvedere, Palazzo Vecchio e Piazza della Signoria. Una delle più complesse e articolate mostre in spazi pubblici italiani realizzata dall’artista visivo, creatore teatrale e autore fiammingo, curata da Melania Rossi e Joanna De Vos, insieme al direttore artistico del progetto Sergio Risaliti.

Questo secondo Giornale Notturno, rivela un Fabre guerriero della bellezza in un panorama internazionale in grande fermento ed evoluzione. Lo vediamo interagire e riflettere sul proprio percorso esistenziale e professionale e sulle sue collaborazioni con personaggi del calibro di Robert Mapplethorpe, Helmut Newton e William Forsythe. Artista insonne, che vive la notte in tutta la sua elettrizzante e sessuale intensità, spirito sempre vigile, Fabre non smette di interrogarsi sul rapporto tra arte ed eccitazione. Insiste nel combattere una battaglia, ora meditativa ora furente, senza compromessi, per la bellezza. L’arte qui è davvero la misura di tutte le cose. Una misura che è nello stesso tempo ebbrezza dell’immaginazione, trionfo della pulsione e necessità della disciplina. Questo impasto di scatenamento e disciplina sembra manifestarsi specialmente nei modi della danza cui Fabre chiama implacabile i suoi «guerrieri della bellezza» e se stesso come disegnatore che ha innanzitutto da far «danzare» i polsi.

Prosegue intanto con successo  la sezione della mostra “Jan Fabre. Spiritual Guards” del Forte di Belvedere, che ha registrato  la presenza di ottantamila visitatori nei primi 65 giorni di apertura.