MOSTRA Palazzo Medici Riccardi

Depero. Cavalcata fantastica

BIGLIETTI a partire da €7,00
dal 28 Settembre 23
al 28 Gennaio 24
Un progetto espositivo inedito intende gettare nuova luce sull’opera di Fortunato Depero (Fondo, 1892 – Rovereto, 1960), mettendo in evidenza alcuni temi fondamentali della sua ricerca e della sua produzione artistica. Nasce così “Depero. Cavalcata fantastica”, in programma a Palazzo Medici Riccardi dal 28 settembre 2023 al 28 gennaio 2024, promossa dalla Città Metropolitana di Firenze, su progetto del Museo Novecento, curata da Sergio Risaliti e Eva Francioli, e organizzata da MUS.E.
Orari
01 Gennaio - 31 Dicembre
LUN 
9:00 - 19:00
MAR 
9:00 - 19:00
MER 
Chiuso
GIO 
9:00 - 19:00
VEN 
9:00 - 19:00
SAB 
9:00 - 19:00
DOM 
9:00 - 19:00
Dove
Via Cavour 3, Firenze
Biglietti
€ 10,00
Intero
€ 7,00
Ridotto (18-25; studenti universitari)
€ 4,00
Visite guidate e attività (NON residenti città metropolitana)
€ 2,00
Visite guidate e attività (residenti città metropolitana)
€ 0,00
€ 0,00 0-17 anni; guide turistiche abilitate; giornalisti accreditati; disabili e loro accompagnatori; gruppi di studenti e rispettivi insegnanti; membri ICOM, ICOMOS e ICCROM; residenti Città Metropolitana di Firenze la prima domenica del mese.
La biglietteria chiude un'ora prima del museo. Prenotazione obbligatoria per ingresso e visite guidate all’indirizzo mail info@palazzomediciriccardi.it (indicando nome, cognome, giorno, orario desiderato) o al numero 055 2760552. E’ necessario attendere conferma della prenotazione. Non è possibile prenotare via mail l’accesso al museo per il giorno stesso.

 

Un’attenta selezione di opere consentirà di presentare per la prima volta in un’istituzione museale fiorentina il lavoro di questo indiscusso maestro dell’arte del Novecento, che ha saputo coniugare l’elemento popolare a una fervida immaginazione figurativa, la grafica da fumetto a quella dei cartoni animati, temi della contemporaneità a motivi tradizionali come quello del cavallo, che attraversa la storia dell’arte fin dall’antichità. La ricerca di nuove forme espressive si accompagna ad una grande curiosità nella sperimentazione di nuove tecniche, molte delle quali visibili in mostra, che l’artista padroneggia magistralmente: dai disegni ai collage, dai dipinti alle tarsie in panno, le opere di Depero anticipano molte delle innovazioni novecentesche.

Il progetto della mostra – che si inserisce nel calendario delle iniziative della Florence Art Week 2023 – nasce dalla presenza, nelle collezioni del Museo Novecento di Firenze, di Nitrito in velocità (1932), capolavoro dell’artista conservato nelle raccolte dei Musei Civici Fiorentini.

Il dipinto fu donato dall’ingegnere navale Alberto Della Ragione al Comune di Firenze all’indomani della terribile alluvione del 1966, insieme ad altre 240 opere della sua celebre collezione divenute poi il nucleo fondante dell’attuale Museo Novecento. L’opera, rivelatrice di un’apertura di Alberto Della Ragione alle sperimentazioni delle avanguardie circoscritta alle esperienze del cosiddetto Secondo Futurismo, si offre come pretesto per presentare a Firenze la carica innovativa di Fortunato Depero e della sua celebre produzione.

All’interno del palazzo dove i Medici ospitarono nel XV secolo gli innovatori del proprio tempo, vengono riunite per la prima volta 47 opere, tra cui alcuni capolavori provenienti dal Mart, Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, che possiede una imponente collezione di opere che l’artista donò al Comune di Rovereto prima della sua morte, in parte esposte nella Casa d’Arte Futurista Depero.

Prendendo spunto dalle due versioni del Nitrito in Velocità, la mostra si snoderà attraverso i diversi ambienti espositivi di Palazzo Medici Riccardi, dando vita a una vivace partitura cromatica concettualmente articolata attorno a tre nuclei tematici principali.

La prima parte della mostra sarà dedicata agli studi per scenografie, bozzetti e figurini, che nell’opera di Depero sono abitati da modernissimi pupazzi, burattini e marionette come quelli della Commedia dell’arte e del teatro di piazza. Le opere esposte consentiranno di interrogarsi su come le arti visive e le arti sceniche si siano reciprocamente influenzate negli anni delle avanguardie storiche e su come questo dialogo abbia rappresentato un fondamentale spunto anche per esperienze successive. Fondamentale in tal senso, per una città come Firenze, è ovviamente il rimando al Maggio Musicale Fiorentino e all’intenso dialogo da esso istituito con gli artisti visivi a partire dagli anni Trenta. Le collaborazioni teatrali di Depero furono intense e importanti, come quelle con i Ballets Russes dell’impresario Sergej Djaghilev, per il quale immaginò scene e costumi per Le chant du rossignol, tratto da una fiaba di Hans Christian Andersen, su musiche di Igor Stravinskij: progetto accantonato dall’impresario russo, forse anche per il carattere troppo rigido e complesso dei costumi che rischiava di intralciare i movimenti dei ballerini. Celebre è inoltre la sua produzione di teatro d’avanguardia I miei Balli Plastici che, nel 1918, andò in scena a Roma con automi in legno in sostituzione degli attori.

Una seconda parte della mostra sarà idealmente incentrata sulla lavorazione degli arazzi, attività che trova proprio a Firenze uno dei principali centri di diffusione. In mostra sarà possibile ammirare numerose “tarsie in panno”, tra cui spicca la maestosa Cavalcata Fantastica, espressione della grande varietà di tecniche esplorate dall’artista nel corso della sua vita.

Un’ultima sezione presenterà infine un approfondimento sui temi della meccanizzazione del movimento e sul mito del progresso, all’origine di molte opere di Depero, che nel 1915 dichiarò insieme a Balla, nel manifesto Ricostruzione futurista dell’universo: “Un’analogia profonda esiste fra le linee-forze essenziali della velocità e le linee-forze essenziali d’un paesaggio. Siamo scesi nell’essenza profonda dell’universo, e padroneggiamo gli elementi. Giungeremo così, a costruire l’animale metallico”. Il mito della velocità e della civiltà meccanica porta quindi l’arte e l’umanità a riconoscersi in una nuova era, fatta di potenza e vitalità meccanica.