L’arte del vedere

Un laboratorio teso a valorizzare il proprio personale sguardo su particolari vedute della città e del paesaggio grazie alla fotografia e al disegno dal vero.

Il mio posto speciale

Un laboratorio che promuove il dialogo tra luoghi iconici e luoghi affettivi della città di Firenze

Forme di città

Un’attività centrata sull’analisi e sull’immaginazione di impianti urbanistici e di profili architettonici

Custodi del verde

Un laboratorio guidato dall’approccio artistico ed ecologico di Mellin per unire creatività, educazione alla sostenibilità e cura della natura. Dopo la visita alla mostra, i partecipanti esploreranno il giardino, riconosceranno alcune piante e ne “adotteranno” una, diventandone custodi. e realizzando poi la personificazione della pianta scelta grazie all’utilizzo di materiali naturali come foglie, cortecce, rami e fiori. Un’esperienza di connessione empatica e creativa con il mondo vegetale.

Tracce di natura 

Dopo un percorso in mostra, traendo spunto dai linguaggi e dalle pratiche artistiche di Simoncini.Tangi, i bambini e le loro famiglie saranno invitati a prendere parte a un’attività artistica centrata sull’osservazione della natura, dei suoi elementi e delle sue tracce. L’analisi, a metà fra scienza e arte, di semplici testimonianze del mondo vegetale sarà pertanto il via per un’esperienza in cui i partecipanti, grazie alla magia della luce, potranno cogliere particolari inediti e restituirli in chiave artistica in un laboratorio di impressione giocato sulla trama delle linee e sul caleidoscopio dei colori della natura.

Colori di luce

Entrando in Santa Maria Novella è impossibile non essere attratti dall’arcobaleno luminoso sprigionato dalle ampie vetrate. Realizzate per narrare con la forza e la bellezza delle immagini, le prime vetrate furono eseguite tra il XIV e il XV secolo: tra queste il grande rosone con l’Incoronazione della Vergine che si apre sulla facciata, attribuito ad Andrea di Bonaiuto e la triplice vetrata su disegno di Ghirlandaio nella cappella maggiore. Dopo un percorso in basilica, i partecipanti saranno coinvolti in un atelier d’arte che permetterà di evocare gli effetti di cromie e di luce tipici delle vetrate policrome.

Giovan Battista Foggini: la pratica della scultura

L’attività, che prevede un breve percorso all’interno della mostra Giovan Battista Foggini. Architetto e scultore granducale seguito da un laboratorio manuale che offrirà l’occasione per esplorare insieme i materiali dell’arte della scultura – il marmo, il bronzo, la terracotta, la cera – scoprendo i loro usi tecnici e le diverse qualità tattili e artistiche. In particolar modo, i piccoli partecipanti potranno sperimentare la realizzazione di una piccola scultura, attraverso la tecnica della colatura del gesso in uno stampo.

Marzocco. Il Leone di Firenze

In cima alla torre di Palazzo Vecchio svetta una banderuola segnavento che mostra il profilo di un leone rampante, con il giglio fra le zampe; sull’arengario del palazzo fa bella mostra di sé il Leone Marzocco di Donatello (oggi in replica); due leoni dorati si stagliano sul portale d’ingresso, mentre altri leoni popolano l’adiacente Loggia della Signoria. Il leone – forte e maestoso al tempo stesso – è in effetti l’animale che simboleggia Firenze e per molti secoli, in età medievale e moderna, esemplari vivi furono tenuti in appositi serragli, legando loro sorti più o meno fauste al destino della città. Un video animato, che ancora una volta vede il piccolo Vanni protagonista, permetterà ai bambini di conoscere la storia del leone di Firenze dall’antichità fino ai giorni nostri, per poi intraprendere un percorso animato in museo.

Per le scuole > Vai alla prenotazione online per le scuole fiorentine di Chiavi della Città