Giovan Battista Foggini: la pratica della scultura
L’attività, che prevede un breve percorso all’interno della mostra Giovan Battista Foggini. Architetto e scultore granducale seguito da un laboratorio manuale che offrirà l’occasione per esplorare insieme i materiali dell’arte della scultura – il marmo, il bronzo, la terracotta, la cera – scoprendo i loro usi tecnici e le diverse qualità tattili e artistiche. In particolar modo, i piccoli partecipanti potranno sperimentare la realizzazione di una piccola scultura, attraverso la tecnica della colatura del gesso in uno stampo.
Marzocco. Il Leone di Firenze
In cima alla torre di Palazzo Vecchio svetta una banderuola segnavento che mostra il profilo di un leone rampante, con il giglio fra le zampe; sull’arengario del palazzo fa bella mostra di sé il Leone Marzocco di Donatello (oggi in replica); due leoni dorati si stagliano sul portale d’ingresso, mentre altri leoni popolano l’adiacente Loggia della Signoria. Il leone – forte e maestoso al tempo stesso – è in effetti l’animale che simboleggia Firenze e per molti secoli, in età medievale e moderna, esemplari vivi furono tenuti in appositi serragli, legando loro sorti più o meno fauste al destino della città. Un video animato, che ancora una volta vede il piccolo Vanni protagonista, permetterà ai bambini di conoscere la storia del leone di Firenze dall’antichità fino ai giorni nostri, per poi intraprendere un percorso animato in museo.
Il Museo Novecento di Firenze ospita la donazione “Alberto Della Ragione”, collezione di opere d’arte dei più grandi artisti italiani della prima metà dello scorso secolo, appartenuta al grande mecenate e collezionista d’arte e donata a Firenze all’indomani dell’alluvione del 1966. Una narrazione fantastica, come una vera fiaba, introduce la figura di Alberto Della Ragione e di alcuni “personaggi” che popolano le opere del Museo. I bambini verranno poi coinvolti in una visita animata alla ricerca degli elementi della storia, accompagnati da stimoli sonori, tattili e olfattivi
Storie e leggende intorno allo stemma Medici
Lo stemma della famiglia Medici campeggia sulle principali architetture della città di Firenze, in particolare nella residenza antica della famiglia Palazzo medici Riccardi. Ma le sfere medicee, in numero e disposizione diverse, sono correlate a una grande varietà di storie che ne raccontano la nascita: ed ecco che, fra verità e mito, le sfere possono rimandare a pillole e strumenti medicinali, ai pomi del giardino delle Esperidi, alle armi utilizzate contro il gigante Mugello, alle arti e corporazioni fiorentine. Le tante storie connesse allo stemma della famiglia Medici, dei suoi protagonisti e dei suoi simboli saranno presentate grazie a un video d’animazione d’autore e seguite da un percorso in luoghi scelti del palazzo, per vivere una storia che ancora oggi è leggenda.
C’era una volta a San Giovanni
La proposta prende avvio dalla storia di un bambino la cui famiglia si trasferisce in Castel San Giovanni e dei suoi sogni sulla nuova vita che potrà prospettarsi in questa terra tutta da immaginare: come potrà essere la sua dimora, quale sarà l’aspetto della nuova città, come passerà il suo tempo e quali rapporti riuscirà a tessere. La narrazione consentirà di avviare con i bambini una riflessione sull’idea di casa, di città e di cittadinanza, portandoli a raccontare il proprio mondo nel confronto tra realtà quotidiana e idealità. Una particolare attenzione sarà inoltre dedicata al rapporto fra individualità – sostanziata nella casa – e collettività – incarnata dalla città. Nell’ultima parte dell’attività sarà quindi immaginata e costruita un’ideale “città dei bambini” nella quale, per un momento, si potrà pensare di vivere.
Un popolo di stemmi
La proposta prevede un’introduzione sulle architetture del palazzo d’Arnolfo e del Museo per poi concentrarsi sulla pletora di stemmi presenti sulle facciate esterne dell’edificio. Il riconoscimento di alcuni di essi consentirà di approfondire periodi e tematiche particolari della storia di San Giovanni e del suo rapporto con la città-madre Firenze. Parallelamente la riflessione sarà portata sui caratteri storici e simbolici dell’araldica, veicolo di identificazione e di riconoscimento di una stirpe. Nella seconda parte dell’attività sarà quindi avviata un’esperienza di lavoro artistico, nella quale ciascuno sarà chiamato a progettare e a realizzare in materiale plastico il proprio stemma quale rappresentazione metaforica della propria identità. Al termine dell’attività sarà possibile portare con sé il proprio elaborato.
Alla scoperta di San Giovanni
L’attività prende avvio dal Museo delle Terre Nuove per svilupparsi poi nel centro storico cittadino nelle forme di un’inedita esplorazione: le piazze, le strade, gli edifici, le testimonianze archeologiche riveleranno in questo senso le tracce del progetto architettonico e urbanistico che, sul finire del Duecento, vide la nascita di Castel San Giovanni. Un percorso animato e interattivo per imparare a “leggere” la città e a guardare con occhi nuovi la propria realtà quotidiana.
San Giovanni, mia città
Castel San Giovanni nasce tra la fine del Duecento e l’inizio del Trecento secondo un progetto urbanistico d’avanguardia e conosce un graduale sviluppo demografico ed economico, che investe sul piano architettonico non solo i lotti abitativi ma anche gli edifici pubblici: fra questi il palazzo d’Arnolfo, la pieve di San Giovanni Battista, le chiese di San Lorenzo e di Santa Lucia e più tardi la Basilica di Maria SS. delle Grazie. I bambini potranno ripercorrere la storia della Terra Nuova di San Giovanni dal Medioevo a oggi per poi prendere parte a un laboratorio artistico sulle maggiori architetture cittadine, trasformandone creativamente le silhouettes e dando così vita a una nuova città ideale.