Marzocco. Il Leone di Firenze

In cima alla torre di Palazzo Vecchio svetta una banderuola segnavento che mostra il profilo di un leone rampante, con il giglio fra le zampe; sull’arengario del palazzo fa bella mostra di sé il Leone Marzocco di Donatello (oggi in replica); due leoni dorati si stagliano sul portale d’ingresso, mentre altri leoni popolano l’adiacente Loggia della Signoria. Il leone – forte e maestoso al tempo stesso – è in effetti l’animale che simboleggia Firenze e per molti secoli, in età medievale e moderna, esemplari vivi furono tenuti in appositi serragli, legando loro sorti più o meno fauste al destino della città. Un video animato, che ancora una volta vede il piccolo Vanni protagonista, permetterà ai bambini di conoscere la storia del leone di Firenze dall’antichità fino ai giorni nostri, per poi intraprendere un percorso animato in museo.

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Una fiaba ad arte

Attività dedicata alla figura di Alberto Della Ragione e alla sua straordinaria collezione di opere d’arte. Attraverso una narrazione fantastica, una fiaba sul collezionista e su alcuni “personaggi” che popolano le opere del Museo, i bambini verranno coinvolti in una visita animata nel museo alla ricerca degli elementi della storia, accompagnati da stimoli sonori, tattili e olfattivi.

Gli straordinari capelli di Letizia Ky | Creiamo una scultura di idee

Tornano i Venerdì dell’arte: un capolavoro sulla testa. I laboratori artistici presso il Museo delle Terre Nuove saranno ispirati alla nuova mostra di Casa Masaccio, dedicata all’artista Laetitia Ky. I bambini attraverso il racconto di storie antiche legate ai capelli potranno scoprire mondi lontani e creare sculture imitando le millenarie acconciature africane. Il primo incontro, venerdì 12 luglio è con Gli straordinari capelli di Letizia Ky mentre il secondo appuntamento, venerdì 19 luglio sarà Creiamo una scultura di idee.

Storie e leggende intorno allo stemma Medici

Lo stemma della famiglia Medici campeggia sulle principali architetture della città di Firenze, in particolare nella residenza antica della famiglia Palazzo medici Riccardi. Ma le sfere medicee, in numero e disposizione diverse, sono correlate a una grande varietà di storie che ne raccontano la nascita: ed ecco che, fra verità e mito, le sfere possono rimandare a pillole e strumenti medicinali, ai pomi del giardino delle Esperidi, alle armi utilizzate contro il gigante Mugello, alle arti e corporazioni fiorentine. Le tante storie connesse allo stemma della famiglia Medici, dei suoi protagonisti e dei suoi simboli saranno presentate grazie a un video d’animazione d’autore e seguite da un percorso in luoghi scelti del palazzo, per vivere una storia che ancora oggi è leggenda.

C’era una volta a San Giovanni

La proposta prende avvio dalla storia di un bambino la cui famiglia si trasferisce in Castel San Giovanni e dei suoi sogni sulla nuova vita che potrà prospettarsi in questa terra tutta da immaginare: come potrà essere la sua dimora, quale sarà l’aspetto della nuova città, come passerà il suo tempo e quali rapporti riuscirà a tessere. La narrazione consentirà di avviare con i bambini una riflessione sull’idea di casa, di città e di cittadinanza, portandoli a raccontare il proprio mondo nel confronto tra realtà quotidiana e idealità. Una particolare attenzione sarà inoltre dedicata al rapporto fra individualità – sostanziata nella casa – e collettività – incarnata dalla città. Nell’ultima parte dell’attività sarà quindi immaginata e costruita un’ideale “città dei bambini” nella quale, per un momento, si potrà pensare di vivere.

Un popolo di stemmi

La proposta prevede un’introduzione sulle architetture del palazzo d’Arnolfo e del Museo per poi concentrarsi sulla pletora di stemmi presenti sulle facciate esterne dell’edificio. Il riconoscimento di alcuni di essi consentirà di approfondire periodi e tematiche particolari della storia di San Giovanni e del suo rapporto con la città-madre Firenze. Parallelamente la riflessione sarà portata sui caratteri storici e simbolici dell’araldica, veicolo di identificazione e di riconoscimento di una stirpe. Nella seconda parte dell’attività sarà quindi avviata un’esperienza di lavoro artistico, nella quale ciascuno sarà chiamato a progettare e a realizzare in materiale plastico il proprio stemma quale rappresentazione metaforica della propria identità. Al termine dell’attività sarà possibile portare con sé il proprio elaborato.

Alla scoperta di San Giovanni

L’attività prende avvio dal Museo delle Terre Nuove per svilupparsi poi nel centro storico cittadino nelle forme di un’inedita esplorazione: le piazze, le strade, gli edifici, le testimonianze archeologiche riveleranno in questo senso le tracce del progetto architettonico e urbanistico che, sul finire del Duecento, vide la nascita di Castel San Giovanni. Un percorso animato e interattivo per imparare a “leggere” la città e a guardare con occhi nuovi la propria realtà quotidiana.

San Giovanni, mia città

Castel San Giovanni nasce tra la fine del Duecento e l’inizio del Trecento secondo un progetto urbanistico d’avanguardia e conosce un graduale sviluppo demografico ed economico, che investe sul piano architettonico non solo i lotti abitativi ma anche gli edifici pubblici: fra questi il palazzo d’Arnolfo, la pieve di San Giovanni Battista, le chiese di San Lorenzo e di Santa Lucia e più tardi la Basilica di Maria SS. delle Grazie. I bambini potranno ripercorrere la storia della Terra Nuova di San Giovanni dal Medioevo a oggi per poi prendere parte a un laboratorio artistico sulle maggiori architetture cittadine, trasformandone creativamente le silhouettes e dando così vita a una nuova città ideale.