Alla scoperta della Firenze di Boccaccio
L’Ufficio Firenze Patrimonio Mondiale e Rapporti con UNESCO del Comune di Firenze e la Fondazione MUS.E propongono uno speciale itinerario nel centro storico cittadino alla scoperta dei luoghi legati alla vita di Giovanni Boccaccio e al suo impegno politico, approfondendo l’identità di alcuni luoghi civili e religiosi della Firenze di metà Trecento. Questo percorso è parte delle celebrazioni nell’occasione dei 650 anni dalla morte (1375-2025) del poeta, invitando il visitatore a riscoprire Boccaccio non solo come scrittore e umanista, ma come protagonista della vita politica e amministrativa del Comune di Firenze. Per approfondire è possibile visitare anche la mostra “Boccaccio politico per la città di Firenze”, in sala dei Gigli a Palazzo Vecchio e in Archivio di Stato (quest’ultima visitabile gratuitamente dal lunedì al venerdì). L’itinerario partirà da Palazzo Vecchio.
Visita al complesso delle Murate e alla mostra Athlas of the new World
Atlas of the New World è un progetto fotografico visionario di Giulia Piermartiri ed Edoardo Delille, che rende visibile in modo sorprendente il futuro invisibile dei cambiamenti climatici utilizzando una tecnica innovativa per fondere i paesaggi odierni con le proiezioni del loro futuro alterato dal clima, creando immagini surreali ma urgenti, dalla California all’Africa, dalle Maldive alla Cina, fino al Monte Bianco. La visita consentirà di approfondire le tematiche della ricerca dei due artisti per sfogliare, idealmente, un Atlante del nuovo mondo, familiare eppure irriconoscibile e di conoscere le tecniche- rigorosamente analogiche- che hanno consentito la realizzazione dei suggestivi scatti che compongono la video room immersiva.
Visita al complesso delle Murate e alla mostra Jakkai Siributr. Cultura (im)materiale
La visita permetterà di conoscere la storia del complesso delle Murate, dalla sua fondazione come convento femminile per le monache di clausura, le murate, alla sua trasformazione in carcere nell’Ottocento fino al 1986, anno della riforma carceraria di Mario Gozzini e di visitare la mostra di Jakkai Siributr (Bangkok, 1969), noto artista thailandese che lavora con tessuti, ricamo e quilting. La poetica dell’artista si sviluppa in due direzioni: quella materiale, costituita dalla composizione di arazzi e indumenti ricamati, arricchita dalla collaborazione con differenti tipologie di comunità; e quella simbolica o immateriale, performata attraverso la realizzazione di manufatti che recuperano e mantengono vive pratiche tessili tradizionali a rischio di estinzione, promuovendo attivazione, scambio e incontro di culture.
Trame di storia: abiti e culture a confronto
La visita propone un percorso che si snoda tra gli ambienti del palazzo, in un dialogo aperto e stimolante tra moda, cultura, gusti e abitudini. Tra stanze pubbliche e luoghi segreti, i partecipanti verranno a conoscenza della vita quotidiana e della moda della corte medicea, posti a confronto con le tradizioni e i costumi dei paesi di origine dei mediatori e delle mediatrici AMIR. La visita è proposta nell’ambito del progetto AMIR / Alleanze, musei, incontri e relazioni, a cura di Comune di Fiesole, Comune di Firenze – MUS.E, Istituto degli Innocenti, Fondazione Primo Conti, Stazione Utopia, grazie al sostegno della Fondazione CR Firenze.
Museo Stefano Bardini, 100 anni, 100 oggetti.
In occasione del centenario del Museo Bardini, aperto al pubblico come museo civico agli inizi del mese di maggio 1925, ispirandosi al celebre volume “La storia del mondo in 100 oggetti” di Neil Macgregor, la varietà e ricchezza delle collezioni Bardini offrono gli spunti per dare vita ad un racconto collettivo. Al termine delle visite, infatti, i visitatori – di qualsiasi età e provenienza – sono invitati a scegliere il proprio oggetto o la propria opera preferita, condividendone le ragioni e il proprio punto di vista. A dicembre sarà organizzato un evento corale, una vera e propria performance narrativa collettiva che permetterà di dare nuova vita alla straordinaria collezione del principe degli antiquari, dalle grandi opere – fra cui la Carità di Tino di Camaino o la Madonna dei Cordai di Donatello – alle preziose testimonianze di arti minori quali cassoni, maioliche, tappeti, armi, bronzetti.
Visita alla mostra Clemen Parrocchetti. Ironia ribelle.
La mostra è un omaggio a Clemen Parrocchetti (Milano 1923 – 2016), autrice del Novecento che ha saputo indagare la complessità della sfera femminile, delle relazioni affettive e della sessualità, sfidando la visione dominante di una cultura patriarcale. Promossa dalla Città Metropolitana di Firenze, da un progetto del Museo Novecento e organizzata dalla Fondazione MUS.E in collaborazione con l’Archivio Clemen Parrocchetti, questa è la prima ampia esposizione italiana che racconta al pubblico un’artista ancora poco conosciuta, fautrice di un linguaggio originale, autentico e provocatorio. La visita consente di esplorare un’ampia selezione di opere tra dipinti, disegni, sculture e arazzi, ripercorrendo le tappe salienti del lungo percorso artistico di Clemen Parrocchetti, con un focus sui lavori realizzati dopo il ’68, in anni animati da lotte e rivendicazioni sociali in favore di un risveglio delle coscienze.
Visita alla sezione archeologica e al Museo dei Marmi
A vent’anni esatti dalla sua apertura il Museo dei Marmi di Palazzo Medici Riccardi si presenta al pubblico con un restyling dell’allestimento che valorizza la collezione. La visita di tutta la sezione archeologica consentirà ai partecipanti di orientarsi tra le testimonianze di circa duemila anni di storia del sito e di ammirare la selezione di opere scultoree provenienti dalle collezioni antiquarie della famiglia Riccardi, in particolare busti marmorei di età romana raffiguranti saggi, eroi, imperatori o dei: fra questi l’imperatore Caracalla, Vibia Sabina, Euripide, Anacreonte, Sofocle e il superbo busto di atleta. In dialogo ideale con gli antichi marmi, sarà inoltre possibile apprezzare la mostra Ritratti senza tempo del fotografo Rossano B. Maniscalchi
Sguardi naturali
Un percorso guidato che prende avvio dalla mostra di Haley Mellin per proseguire nel giardino del museo. Dopo un’analisi delle opere esposte, preziose per stimolare una riflessione sui rapporti tra uomo e ambiente, l’esperienza proseguirà nel giardino: qui i partecipanti potranno riconoscere le piante, apprenderne storie e curiosità e infine scegliere un esemplare da rappresentare in un disegno botanico. Non è richiesta alcuna abilità tecnica: il disegno è inteso come pratica di osservazione e connessione con la natura, secondo uno spirito di consapevolezza e cura.