Visita alla mostra Clemen Parrocchetti. Ironia ribelle.
La mostra è un omaggio a Clemen Parrocchetti (Milano 1923 – 2016), autrice del Novecento che ha saputo indagare la complessità della sfera femminile, delle relazioni affettive e della sessualità, sfidando la visione dominante di una cultura patriarcale. Promossa dalla Città Metropolitana di Firenze, da un progetto del Museo Novecento e organizzata dalla Fondazione MUS.E in collaborazione con l’Archivio Clemen Parrocchetti, questa è la prima ampia esposizione italiana che racconta al pubblico un’artista ancora poco conosciuta, fautrice di un linguaggio originale, autentico e provocatorio. La visita consente di esplorare un’ampia selezione di opere tra dipinti, disegni, sculture e arazzi, ripercorrendo le tappe salienti del lungo percorso artistico di Clemen Parrocchetti, con un focus sui lavori realizzati dopo il ’68, in anni animati da lotte e rivendicazioni sociali in favore di un risveglio delle coscienze.
Visita alla sezione archeologica e al Museo dei Marmi
A vent’anni esatti dalla sua apertura il Museo dei Marmi di Palazzo Medici Riccardi si presenta al pubblico con un restyling dell’allestimento che valorizza la collezione. La visita di tutta la sezione archeologica consentirà ai partecipanti di orientarsi tra le testimonianze di circa duemila anni di storia del sito e di ammirare la selezione di opere scultoree provenienti dalle collezioni antiquarie della famiglia Riccardi, in particolare busti marmorei di età romana raffiguranti saggi, eroi, imperatori o dei: fra questi l’imperatore Caracalla, Vibia Sabina, Euripide, Anacreonte, Sofocle e il superbo busto di atleta. In dialogo ideale con gli antichi marmi, sarà inoltre possibile apprezzare la mostra Ritratti senza tempo del fotografo Rossano B. Maniscalchi
L’arte del vedere
Il percorso introduce alla storia e ai caratteri di Forte Belvedere, realizzato sul finire del Cinquecento su impulso di Ferdinando I de’ Medici,per proseguire con un affondo sull’evoluzione della città grazie a Firenze Forma Continua Lab, un’installazione-laboratorio presente all’interno della palazzina. Qui sarà possibile cogliere le tappe salienti della storia urbana nel corso dei secoli per poi focalizzarsi sulla relazione che il Forte, con le sue meravigliose vedute panoramiche, intreccia con il paesaggio circostante. le famiglie saranno infatti coinvolte in un laboratorio artistico teso a valorizzare il proprio personale sguardo sulla città e sulla campagna.
Il mio posto speciale
Un laboratorio che promuove il dialogo tra luoghi iconici e luoghi affettivi della città di Firenze
Forme di città
Un’attività centrata sull’analisi e sull’immaginazione di impianti urbanistici e di profili architettonici
Sguardi naturali
Un percorso guidato che prende avvio dalla mostra di Haley Mellin per proseguire nel giardino del museo. Dopo un’analisi delle opere esposte, preziose per stimolare una riflessione sui rapporti tra uomo e ambiente, l’esperienza proseguirà nel giardino: qui i partecipanti potranno riconoscere le piante, apprenderne storie e curiosità e infine scegliere un esemplare da rappresentare in un disegno botanico. Non è richiesta alcuna abilità tecnica: il disegno è inteso come pratica di osservazione e connessione con la natura, secondo uno spirito di consapevolezza e cura.
Visita alle mostre in corso a Museo Novecento
Una visita per approfondire le mostre temporanee ospitate attualmente in museo: la prima mostra personale in un museo dell’artista e ambientalista americana Haley Mellin, riconosciuta per il suo impegno nella pittura e nella salvaguardia del territorio. All’interno delle sue opere, Mellin documenta i paesaggi oggetto di tutela, trasformando ogni lavoro in un omaggio a quei luoghi. La sua è una pratica di osservazione attenta e profonda della natura, nel tentativo di raccontare ciò che esiste così come lei lo percepisce. La visita proseguirà con l’omaggio al valdarnese Lorenzo Bonechi, esponente del fermento culturale pittorico degli anni ottanta e novanta del Novecento. Profondamente radicato nella cultura toscana, l’artista guarda con attenzione all’arte del Trecento e del Quattrocento e approfondisce la tradizione bizantina e quella delle icone russe, unendo l’indagine spirituale allo studio delle fonti storiche e letterarie. Le opere esposte attraversano alcuni dei suoi temi più ricorrenti: le figure sospese nel tempo, l’indagine sulla sacralità dell’esistenza, la città celeste, il paesaggio – antropizzato o naturale – che diventa talvolta protagonista assoluto della rappresentazione.
Sul margine, arabi e africani a Santa Maria Novella
Un percorso nel complesso domenicano, che già fra Trecento e Quattrocento fu uno dei luoghi principali della città, ospitando nel 1439 il Concilio fra la Chiesa d’Oriente e quella d’Occidente. Osservando gli affreschi di Andrea Bonaiuti, Domenico Ghirlandaio e Filippino Lippi, ci focalizzeremo sulle figure, molto spesso inosservate, di arabi e africani. Questi personaggi, a margine della società, ci offrono chiavi di lettura per interpretare le opere d’arte a partire dalla riflessione sulle relazioni interreligiose e interculturali nella Firenze del passato.
Con la consulenza scientifica di Jonathan Nelson, Professore di Storia dell’arte
La visita è proposta nell’ambito del progetto Amir – Alleanze, musei, incontri e relazioni, a cura di Comune di Fiesole, Comune di Firenze – MUS.E, Istituto degli Innocenti, Fondazione Primo Conti, Stazione Utopia, grazie al sostegno della Fondazione CR Firenze.