In occasione della mostra in corso nel Salone dei 500 di Palazzo Vecchio, la visita permette di ripercorrere il processo artistico che ha condotto alla decorazione della Sala grande, un’impresa che ebbe eco in tutta Italia e nelle corti d’Europa, offrendo al pubblico l’occasione di comparare i disegni esposti con i dipinti presenti nella stessa sala, ponendosi come progetto espositivo intrinsecamente connesso con il palazzo e con la sua decorazione.
In occasione della mostra in corso al secondo piano di Palazzo Vecchio, a cura di Cristina Acidini e Sergio Risaliti, promossa dal Comune di Firenze in collaborazione con Fondazione Casa Buonarroti e organizzata dalla Fondazione MUS.E, la visita guidata offrirà l’opportunità di avvicinarsi alla figura del grande Buonarroti e di apprezzarne i capolavori. In particolare sarà approfondita la tematica del rapporto di Michelangelo con il potere, la sua visione politica e la sua determinazione nel porsi alla pari con i potenti della terra.
La mostra rappresenta il secondo progetto espositivo dedicato al celebre antiquario, dopo l’evento organizzato nel 2022 per il centenario della sua scomparsa. Questa edizione si focalizza sull’abilità artigianale e sulla produzione che rese celebri i laboratori Bardini, veri e propri centri di eccellenza nella lavorazione e nel restauro del legno. Qui venivano creati e restaurati oggetti e arredi in stile, che affascinarono una committenza internazionale attratta dal sogno del Rinascimento italiano.
La mostra omaggia uno dei pittori più importanti del panorama novecentesco italiano, Felice Carena (1879 -1966), incentrandosi sulla sua opera a partire dal 1924, anno in cui l’artista viene chiamato come docente all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Un periodo, quello fiorentino, tanto florido quanto intenso, che è ben esemplificato dalle opere in mostra dove ai celebri capolavori si affiancano inediti dipinti facenti parte delle collezioni di famiglia, che per la prima volta si offrono agli occhi del pubblico. La visita consentirà un approfondimento delle tematiche care all’artista e della sua poetica: scopriremo insieme il legame di Carena con la città di Firenze e l’arte toscana, le sue influenze e ispirazioni, attraverso una lettura e un’analisi consapevoli e stimolando nel contempo una fruizione individuale e soggettiva.
“Nel grande, impreveduto vuoto verso l’orizzonte, emergevano sull’acqua, alte, le pigne, tronconi ancora bellissimi. Sembravano delle prore di navi colate a picco e affiorate alla bassa marea.” Così Carlo Ludovico Ragghianti commenta la drammatica veduta che si presenta agli occhi dopo la distruzione dei ponti cittadini – fatto salvo Ponte Vecchio – e delle zone circostanti nell’estate 1944. Alla devastazione segue un articolato piano di ricostruzione dell’ampia area del centro cittadino andata distrutta, cui si accompagna un intenso dibattito sugli aspetti etici, estetici e funzionali a esso connessi. Le Passeggiate Patrimoniali consentiranno di porre l’attenzione sulla complessa ricostruzione delle zone che oggi si dimostrano esempi di integrazione fra il tessuto storico e l’architettura moderna, esiti di una stratificazione di valori e caratteri culturali capaci di costituire una continuità visiva e identitaria nel complesso urbano dichiarato, nel 1982, Patrimonio Mondiale UNESCO.
Il percorso inizierà da piazza Pitti; il punto di ritrovo per i prenotati è accanto alla fontanella.
La visita consentirà di avvicinarsi alla mostra e ai capolavori esposti e indagare le scelte compiute dall’ingegnere navale, che con molti degli artisti qui esposti ha instaurato intense relazioni umane oltre che professionali, ma anche di interrogarsi sul lavoro di questi protagonisti dell’arte italiana in una delle stagioni più buie della nostra storia recente. Dalle loro opere emergono l’impegno civile e politico, o talvolta un silenzioso travaglio etico ed esistenziale, ammantato di una funzione profetica. La mostra si propone pertanto di far emergere i retroscena che hanno visto il sorgere di una resistenza, civile e morale, che si svela solamente guardando oltre ciò che è immediatamente visibile.
Grazie alla preziosa collaborazione con la Prefettura di Firenze, sarà possibile accedere ad alcuni ambienti del palazzo usualmente non visitabili, apprezzandone la storia e le opere ivi esposte. Una larga parte di esse proviene dal monastero di Santa Caterina di San Gaggio al Galluzzo, di proprietà del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno, attualmente interessato da interventi di restauro a cura della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio; fra queste spiccano i dipinti raffiguranti La disputa di Santa Caterina e Il matrimonio mistico di Santa Caterina di Ludovico Cardi detto il Cigoli e San Lorenzo di Santi di Tito, ma anche il pregevole Crocifisso ligneo rinascimentale, modellato da Romualdo da Candeli e colorito da Neri di Bicci.
Palazzo Vecchio è il cuore di Firenze, simbolo della città dal Medioevo a oggi. Nato nel 1299 come sede del governo cittadino, l’edificio conosce un’età dell’oro nel momento in cui la famiglia Medici vi porta la propria residenza, trasformandolo in una vera reggia, e si presenta tuttora come un luogo di straordinaria ricchezza. La visita permette di apprezzarne il ricco programma decorativo e i capolavori, per accedere infine – tramite un passaggio segreto – al meraviglioso Camerino di Bianca Cappello, seconda moglie del Granduca Francesco I de’ Medici. Guarda il video.