Visita al complesso delle Murate e alla mostra Jakkai Siributr. Cultura (im)materiale
La visita permetterà di conoscere la storia del complesso delle Murate, dalla sua fondazione come convento femminile per le monache di clausura, le murate, alla sua trasformazione in carcere nell’Ottocento fino al 1986, anno della riforma carceraria di Mario Gozzini e di visitare la mostra di Jakkai Siributr (Bangkok, 1969), noto artista thailandese che lavora con tessuti, ricamo e quilting. La poetica dell’artista si sviluppa in due direzioni: quella materiale, costituita dalla composizione di arazzi e indumenti ricamati, arricchita dalla collaborazione con differenti tipologie di comunità; e quella simbolica o immateriale, performata attraverso la realizzazione di manufatti che recuperano e mantengono vive pratiche tessili tradizionali a rischio di estinzione, promuovendo attivazione, scambio e incontro di culture.
Trame di storia: abiti e culture a confronto
La visita propone un percorso che si snoda tra gli ambienti del palazzo, in un dialogo aperto e stimolante tra moda, cultura, gusti e abitudini. Tra stanze pubbliche e luoghi segreti, i partecipanti verranno a conoscenza della vita quotidiana e della moda della corte medicea, posti a confronto con le tradizioni e i costumi dei paesi di origine dei mediatori e delle mediatrici AMIR. La visita è proposta nell’ambito del progetto AMIR / Alleanze, musei, incontri e relazioni, a cura di Comune di Fiesole, Comune di Firenze – MUS.E, Istituto degli Innocenti, Fondazione Primo Conti, Stazione Utopia, grazie al sostegno della Fondazione CR Firenze.
Vista alla mostra CENTOVENTI: Villa Romana 1905-2025
Villa Romana si è distinta nel tempo come spazio libero e indipendente, dedicato alla sperimentazione artistica e allo scambio internazionale, lontano dai paradigmi accademici. Attraverso un intenso programma di residenze, dal 1905 la Villa ha ospitato artisti e intellettuali che, vivendo e lavorando nelle sue stanze, hanno contribuito a trasformarla in un laboratorio di sperimentazione e di apertura verso il mondo contemporaneo. La mostra recentemente inaugurata al Museo Novecento rappresenta un’occasione unica per approfondire la presenza e le attività di Villa Romana lungo il Novecento e fino ai nostri giorni. In esposizione materiali d’archivio e opere di alcuni tra i protagonisti che hanno segnato la vita dell’istituzione, tra cui Ernst Barlach, Georg Baselitz, Max Beckmann, Michael Buthe, Max Klinger, Georg Kolbe, Käthe Kollwitz, Markus Lüpertz, Anna Oppermann, Max Pechstein, Emy Roeder.
Museo Stefano Bardini, 100 anni, 100 oggetti.
In occasione del centenario del Museo Bardini, aperto al pubblico come museo civico agli inizi del mese di maggio 1925, ispirandosi al celebre volume “La storia del mondo in 100 oggetti” di Neil Macgregor, la varietà e ricchezza delle collezioni Bardini offrono gli spunti per dare vita ad un racconto collettivo. Al termine delle visite, infatti, i visitatori – di qualsiasi età e provenienza – sono invitati a scegliere il proprio oggetto o la propria opera preferita, condividendone le ragioni e il proprio punto di vista. A dicembre sarà organizzato un evento corale, una vera e propria performance narrativa collettiva che permetterà di dare nuova vita alla straordinaria collezione del principe degli antiquari, dalle grandi opere – fra cui la Carità di Tino di Camaino o la Madonna dei Cordai di Donatello – alle preziose testimonianze di arti minori quali cassoni, maioliche, tappeti, armi, bronzetti.
Visita alla mostra Clemen Parrocchetti. Ironia ribelle.
La mostra è un omaggio a Clemen Parrocchetti (Milano 1923 – 2016), autrice del Novecento che ha saputo indagare la complessità della sfera femminile, delle relazioni affettive e della sessualità, sfidando la visione dominante di una cultura patriarcale. Promossa dalla Città Metropolitana di Firenze, da un progetto del Museo Novecento e organizzata dalla Fondazione MUS.E in collaborazione con l’Archivio Clemen Parrocchetti, questa è la prima ampia esposizione italiana che racconta al pubblico un’artista ancora poco conosciuta, fautrice di un linguaggio originale, autentico e provocatorio. La visita consente di esplorare un’ampia selezione di opere tra dipinti, disegni, sculture e arazzi, ripercorrendo le tappe salienti del lungo percorso artistico di Clemen Parrocchetti, con un focus sui lavori realizzati dopo il ’68, in anni animati da lotte e rivendicazioni sociali in favore di un risveglio delle coscienze.
Visita alla sezione archeologica e al Museo dei Marmi
A vent’anni esatti dalla sua apertura il Museo dei Marmi di Palazzo Medici Riccardi si presenta al pubblico con un restyling dell’allestimento che valorizza la collezione. La visita di tutta la sezione archeologica consentirà ai partecipanti di orientarsi tra le testimonianze di circa duemila anni di storia del sito e di ammirare la selezione di opere scultoree provenienti dalle collezioni antiquarie della famiglia Riccardi, in particolare busti marmorei di età romana raffiguranti saggi, eroi, imperatori o dei: fra questi l’imperatore Caracalla, Vibia Sabina, Euripide, Anacreonte, Sofocle e il superbo busto di atleta. In dialogo ideale con gli antichi marmi, sarà inoltre possibile apprezzare la mostra Ritratti senza tempo del fotografo Rossano B. Maniscalchi
Sguardi naturali
Un percorso guidato che prende avvio dalla mostra di Haley Mellin per proseguire nel giardino del museo. Dopo un’analisi delle opere esposte, preziose per stimolare una riflessione sui rapporti tra uomo e ambiente, l’esperienza proseguirà nel giardino: qui i partecipanti potranno riconoscere le piante, apprenderne storie e curiosità e infine scegliere un esemplare da rappresentare in un disegno botanico. Non è richiesta alcuna abilità tecnica: il disegno è inteso come pratica di osservazione e connessione con la natura, secondo uno spirito di consapevolezza e cura.
Visita alle mostre in corso a Museo Novecento
Una visita per approfondire le mostre temporanee ospitate attualmente in museo: la prima mostra personale in un museo dell’artista e ambientalista americana Haley Mellin, riconosciuta per il suo impegno nella pittura e nella salvaguardia del territorio. All’interno delle sue opere, Mellin documenta i paesaggi oggetto di tutela, trasformando ogni lavoro in un omaggio a quei luoghi. La sua è una pratica di osservazione attenta e profonda della natura, nel tentativo di raccontare ciò che esiste così come lei lo percepisce. La visita proseguirà con l’omaggio al valdarnese Lorenzo Bonechi, esponente del fermento culturale pittorico degli anni ottanta e novanta del Novecento. Profondamente radicato nella cultura toscana, l’artista guarda con attenzione all’arte del Trecento e del Quattrocento e approfondisce la tradizione bizantina e quella delle icone russe, unendo l’indagine spirituale allo studio delle fonti storiche e letterarie. Le opere esposte attraversano alcuni dei suoi temi più ricorrenti: le figure sospese nel tempo, l’indagine sulla sacralità dell’esistenza, la città celeste, il paesaggio – antropizzato o naturale – che diventa talvolta protagonista assoluto della rappresentazione.