La mostra omaggia uno dei pittori più importanti del panorama novecentesco italiano, Felice Carena (1879 -1966), incentrandosi sulla sua opera a partire dal 1924, anno in cui l’artista viene chiamato come docente all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Un periodo, quello fiorentino, tanto florido quanto intenso, che è ben esemplificato dalle opere in mostra dove ai celebri capolavori si affiancano inediti dipinti facenti parte delle collezioni di famiglia, che per la prima volta si offrono agli occhi del pubblico. La visita consentirà un approfondimento delle tematiche care all’artista e della sua poetica: scopriremo insieme il legame di Carena con la città di Firenze e l’arte toscana, le sue influenze e ispirazioni, attraverso una lettura e un’analisi consapevoli e stimolando nel contempo una fruizione individuale e soggettiva.
“Nel grande, impreveduto vuoto verso l’orizzonte, emergevano sull’acqua, alte, le pigne, tronconi ancora bellissimi. Sembravano delle prore di navi colate a picco e affiorate alla bassa marea.” Così Carlo Ludovico Ragghianti commenta la drammatica veduta che si presenta agli occhi dopo la distruzione dei ponti cittadini – fatto salvo Ponte Vecchio – e delle zone circostanti nell’estate 1944. Alla devastazione segue un articolato piano di ricostruzione dell’ampia area del centro cittadino andata distrutta, cui si accompagna un intenso dibattito sugli aspetti etici, estetici e funzionali a esso connessi. Le Passeggiate Patrimoniali consentiranno di porre l’attenzione sulla complessa ricostruzione delle zone che oggi si dimostrano esempi di integrazione fra il tessuto storico e l’architettura moderna, esiti di una stratificazione di valori e caratteri culturali capaci di costituire una continuità visiva e identitaria nel complesso urbano dichiarato, nel 1982, Patrimonio Mondiale UNESCO.
Il percorso inizierà da piazza Pitti; il punto di ritrovo per i prenotati è accanto alla fontanella.
Un percorso nel complesso domenicano, che già fra Trecento e Quattrocento fu uno dei luoghi principali della città, ospitando nel 1439 il Concilio fra la Chiesa d’Oriente e quella d’Occidente. Osservando gli affreschi di Andrea Bonaiuti, Domenico Ghirlandaio e Filippino Lippi, ci focalizzeremo sulle figure, molto spesso inosservate, di arabi e africani. Questi personaggi, a margine della società, ci offrono chiavi di lettura per interpretare le opere d’arte a partire dalla riflessione sulle relazioni interreligiose e interculturali nella Firenze del passato.
Con la consulenza scientifica di Jonathan Nelson, Professore di Storia dell’arte
La visita è proposta nell’ambito del progetto AMIR / Accoglienza Musei Inclusione Relazione, a cura di Comune di Fiesole, Comune di Firenze – MUS.E, Istituto degli Innocenti, Fondazione Primo Conti, Stazione Utopia, grazie al sostegno della Fondazione CR Firenze.
Consulta il calendario https://www.amirproject.com/
La visita consentirà di avvicinarsi alla mostra e ai capolavori esposti e indagare le scelte compiute dall’ingegnere navale, che con molti degli artisti qui esposti ha instaurato intense relazioni umane oltre che professionali, ma anche di interrogarsi sul lavoro di questi protagonisti dell’arte italiana in una delle stagioni più buie della nostra storia recente. Dalle loro opere emergono l’impegno civile e politico, o talvolta un silenzioso travaglio etico ed esistenziale, ammantato di una funzione profetica. La mostra si propone pertanto di far emergere i retroscena che hanno visto il sorgere di una resistenza, civile e morale, che si svela solamente guardando oltre ciò che è immediatamente visibile.
Grazie alla preziosa collaborazione con la Prefettura di Firenze, sarà possibile accedere ad alcuni ambienti del palazzo usualmente non visitabili, apprezzandone la storia e le opere ivi esposte. Una larga parte di esse proviene dal monastero di Santa Caterina di San Gaggio al Galluzzo, di proprietà del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno, attualmente interessato da interventi di restauro a cura della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio; fra queste spiccano i dipinti raffiguranti La disputa di Santa Caterina e Il matrimonio mistico di Santa Caterina di Ludovico Cardi detto il Cigoli e San Lorenzo di Santi di Tito, ma anche il pregevole Crocifisso ligneo rinascimentale, modellato da Romualdo da Candeli e colorito da Neri di Bicci.
Sono in programma le visite guidate per adulti alla mostra dedicata all’artista ivoriana, che permetteranno di approfondire la sua poetica attraverso una selezione di dipinti, sculture e video. Il percorso ci condurrà lungo le potenti immagini di Laetitia Ky, che con la sua pittura viva e l’intreccio scultoreo dei suoi capelli, tecnica depositaria di culture antiche, ci parla di miti arcaici della sua terra, gruppi etnici di appartenenza e di empowerment femminile.
La visita prende avvio dall’esterno, al fine di apprezzare le peculiarità architettoniche dell’edificio (progettato nel 1444 da Michelozzo e con celebri varianti michelangiolesche), per poi proseguire nel cortile e nel giardino ed evocare qui le tappe dell’ascesa medicea. Protagonisti sono Cosimo il Vecchio, Piero il Gottoso e Lorenzo il Magnifico, figure di assoluto rilievo in ambito sia culturale sia politico, capaci di disegnare la storia della città del Quattrocento e di promuovere la nascita del Rinascimento fiorentino: testimonianza ne è la Cappella dei Magi, sacello prezioso al primo piano del palazzo affrescato sapientemente da Benozzo Gozzoli. Il percorso si conclude con la visita della sfavillante Galleria degli Specchi, che consente di approfondire la “seconda età” del palazzo corrispondente all’acquisto a metà Seicento e alla successiva residenza della famiglia Riccardi.
Palazzo Vecchio è il cuore di Firenze, simbolo della città dal Medioevo a oggi. Nato nel 1299 come sede del governo cittadino, l’edificio conosce un’età dell’oro nel momento in cui la famiglia Medici vi porta la propria residenza, trasformandolo in una vera reggia, e si presenta tuttora come un luogo di straordinaria ricchezza. La visita permette di apprezzarne il ricco programma decorativo e i capolavori, per accedere infine – tramite un passaggio segreto – al meraviglioso Camerino di Bianca Cappello, seconda moglie del Granduca Francesco I de’ Medici. Guarda il video.