Marzocco. Il Leone di Firenze

In cima alla torre di Palazzo Vecchio svetta una banderuola segnavento che mostra il profilo di un leone rampante, con il giglio fra le zampe; sull’arengario del palazzo fa bella mostra di sé il Leone Marzocco di Donatello (oggi in replica); due leoni dorati si stagliano sul portale d’ingresso, mentre altri leoni popolano l’adiacente Loggia della Signoria. Il leone – forte e maestoso al tempo stesso – è in effetti l’animale che simboleggia Firenze e per molti secoli, in età medievale e moderna, esemplari vivi furono tenuti in appositi serragli, legando loro sorti più o meno fauste al destino della città. Un video animato, che ancora una volta vede il piccolo Vanni protagonista, permetterà ai bambini di conoscere la storia del leone di Firenze dall’antichità fino ai giorni nostri, per poi intraprendere un percorso animato in museo.

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Piccole storie di colori: giallo

Primo appuntamento – incontro in classe
Il primo incontro prevede una sessione introduttiva in classe. A scuola approderà un’incredibile Valigia di colori da aprire e scoprire con tutti i sensi: i bambini potranno così sperimentare con mano la magia dei colori e avvicinarsi alla loro storia, per poi essere coinvolti in un’attività artistica grazie a cui approfondirne i caratteri e le potenzialità.

Secondo appuntamento – visita in Palazzo Vecchio
Il Giallo è oggi tra i colori più amati dai bambini: è il colore della vitalità, dell’entusiasmo e della gioia essendo immediatamente associato al sole, fonte di luce e di energia. Anche nell’antichità il Giallo era il colore del potere, della ricchezza e della saggezza fino a quando, in competizione con l’oro, conosce un deprezzamento e diventa il colore-simbolo della menzogna, del tradimento e dell’inganno: solo con gli Impressionisti tornerà a essere il colore vitale di un tempo. La prima parte dell’attività permetterà ai bambini di conoscere il Giallo come luce, grazie a un’installazione luminosa che rimanda al sole e che guiderà in un percorso multisensoriale sulla presenza del Giallo in natura, dopodiché l’attività proseguirà nel museo alla scoperta del Giallo e dell’Oro nell’arte, con l’ausilio di una lanterna magica – naturalmente gialla – che darà vita ad un gioco di luce e sarà lo spunto per invitare i bambini a realizzare la propria lanterna luminosa.
Guarda il video dell’attività.

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Piccole storie di colori: rosso

Primo appuntamento – incontro in classe
Il primo incontro prevede una sessione introduttiva in classe. A scuola approderà un’incredibile Valigia di colori da aprire e scoprire con tutti i sensi: i bambini potranno così sperimentare con mano la magia dei colori e avvicinarsi alla loro storia, per poi essere coinvolti in un’attività artistica grazie a cui approfondirne i caratteri e le potenzialità.

Secondo appuntamento – visita in Palazzo Vecchio
Il Rosso è il colore per eccellenza: oltre ad essere uno dei preferiti dai bambini, è il colore della vitalità, della ricchezza, del potere e del piacere. Ma quanti Rossi esistono e da dove provengono? Grazie a una scenografica installazione interattiva ispirata allo stemma mediceo, i bambini potranno familiarizzare con toni e significati del Rosso e potranno conoscere alcune delle materie prime da cui esso può nascere, come la cocciniglia e la robbia. Nella seconda parte dell’attività sarà avviato un percorso tematico in Palazzo Vecchio dove i Rossi – nelle loro varianti – si affollano numerosi. Guarda il video dell’attività.

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Animali di pietra

Nell’antico cenacolo di Santo Spirito il tempo pare essersi fermato. Come per incantesimo figure umane, animali ed elementi vegetali sembrano essere stati bloccati; e, trasformati in pietra, assistono al passare degli anni e del pubblico apparentemente muti e immobili. Ma se un giorno, per magia, tornassero a esprimersi potrebbero raccontarci le loro vite avventurose e restituirci il fascino di un passato antico dai caratteri mitici: ecco apparire fantastici leoni marini, un drago dalla bocca spalancata accompagnato da una mite tartaruga, un amabile orsetto alle prese con terribili leoni e felini. Così, fra realtà e fantasia, i bambini saranno catturati dalla magia di una favola per scoprire alcuni dei protagonisti della collezione di Salvatore Romano e apprezzarne i tratti salienti.

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Intorno al Porcellino

Uno degli animali di Firenze più noti al mondo, anche grazie al racconto di Andersen, è il “porcellino” di bronzo presente sotto la loggia del Mercato Nuovo. Centinaia di migliaia di turisti, ogni anno, toccano la punta del suo muso come portafortuna. Ma la storia di questo animale così famoso è poco conosciuta: inizia in Grecia nel IV secolo a.C., continua nel I secolo d.C. a Roma e prosegue fra Cinque e Seicento a Firenze.

In verità a essere rappresentato in scultura è un cinghiale, la cui versione moderna fu realizzata da Pietro Tacca. L’opera, trasferita in museo dopo un delicato intervento di restauro, mostra l’animale seduto ai margini di una pozza d’acqua e circondato da una miriade di piante e di piccoli animali: presenze curiose che, grazie alla fantasia dei bambini, prenderanno vita per popolare un prato incantato.

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Un cavallo va al Museo

Grazie a questa attività i bambini conosceranno alcuni degli “abitanti” del Museo Novecento, tra cui il magico cavallo di Marino Marini, alla ricerca di un nome, di un’identità, di una storia… e di tutte le storie che i bambini gli vorranno far vivere! Dopo un percorso narrativo interattivo, i bambini potranno provare a disegnare il loro personalissimo cavallo, lasciandosi ispirare dalla libertà che caratterizza il fare artistico del Novecento. Un racconto animato attraverso le meraviglie dell’arte del Novecento e delle emozioni che essa può suscitare.

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Il gesto di dipingere

La pittura non è solo la rappresentazione di qualcosa di riconoscibile e leggibile. Nel corso del Novecento molti artisti sono andati oltre le frontiere della figurazione per avventurarsi nel mondo dell’astratto. Attraverso un breve percorso all’interno della collezione del Museo Novecento i bambini saranno invitati a confrontarsi con questi due grandi concetti che si identificano in modi diversi di dipingere ma anche di guardare il mondo. Tra i molti tipi di approccio, i bambini scopriranno che cosa vuol dire esprimere le proprie emozioni con la pittura informale, ben rappresentata nel museo dall’opera Plurimo dell’artista Emilio Vedova. Cercheranno inoltre le differenze tra il modo di lavorare di questo artista e l’americano Jackson Pollock, ideatore della tecnica del “dripping”  e capofila del movimento dell’espressionismo astratto. Dipingere in piedi, danzare intorno alla tela, sgocciolare pittura a ritmo di jazz sono i capisaldi della sua tecnica che i bambini avranno poi occasione di sperimentare tramite un’attività di laboratorio dove colore, emozioni e musica si fonderanno in un’unica esperienza.

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Un chiostro grande come una giardino

Ma quanto è grande il Chiostro grande? È davvero enorme, tanto immenso da poter ospitare centinaia di frati e, in tempi più recenti, di carabinieri. Le sue imponenti arcate raccontano la storia dei santi più importanti dell’ordine domenicano; all’interno trova posto un ordinato spazio verde; sui suoi lati di distribuiscono da una parte l’antico dormitorio e dall’altra l’Officina Profumo Farmaceutica, che ancora oggi preserva la memoria dell’antica spezieria del convento. Percorrere tutto il chiostro sarà per i bambini l’occasione per vivere – grazie alla magia di immagini, di profumi e di musiche – un racconto lungo ottocento anni, per poi cimentarsi in una breve attività…tutta centrata sull’olfatto.

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