Nell’ambito delle iniziative per il cinquecentenario della nascita di Cosimo e Caterina de’ Medici, non poteva mancare un appuntamento rivolto al grande pubblico su uno degli aspetti più noti e dibattuti intorno alla figura di Caterina, giovane duchessina fiorentina andata in sposa nel 1533 a Enrico II e divenuta regina di Francia: è davvero Caterina ad aver trasformato la cucina francese? Ha davvero portato lei la forchetta sulla tavola d’Oltralpe? E’ davvero ai suoi cuochi che si deve l’introduzione dei carciofi, dei meloni, dei sorbetti e della crema frangipane?

Ecco che il Mercato Centrale di Firenze, sede indiscussa della buona tavola, insieme al Comune di Firenze – Ufficio UNESCO e a MUS.E, in collaborazione con l’Institut Français di Firenze, propongono per domenica 27 ottobre un incontro che consentirà di fare luce su questi aspetti e tanti altri.

La conferenza sarà tenuta da Pascal Brioist – grande storico francese del Rinascimento e dell’età moderna, perfettamente parlante la lingua italiana – introdotto da Carlo Francini, Comune di Firenze e Valentina Zucchi, MUS.E.

Per comprendere i legami gastronomici tra la Francia e l’Italia al Rinascimento, infatti, bisogna in primo luogo sbarazzarsi di alcuni clichés storici: l’idea che Caterina de’ Medici e il suo seguito abbiano introdotto in Francia le raffinatezze della cucina italiana e un nuovo modo di cucinare e di stare a tavola, per esempio, sono imprecisioni; o ancora, che a lei e ai suoi cuochi si debba l’avvento di un nuovo gusto per i dolci.

Se si approfondiscono le fonti tali leggende non trovano riscontro; al contrario i documenti, i trattati e la letteratura del XV e XVI secolo rivelano una precisa identità della cucina francese e una fervida circolazione di idee e di saperi, attiva su scala internazionale.

Così, scopriamo che il gusto per i dolci era presente tanto in Spagna quanto in Italia e che le ricette per cucinare il pesce erano piuttosto frutto dell’esperienza di grandi cuochi tedeschi.

Il grande mito della tavola intorno a Caterina, che ancora oggi permane, nasce tra il XVIII e il XIX secolo grazie a una serie di testi e scritti tesi a delineare una figura leggendaria: fra questi, il Grande dizionario di cucina di Alexandre Dumas e l’Enciclopedia di Diderot e D’Alembert.

L’incontro cercherà di districare i nodi gastronomici tra l’Italia e la Francia dei Valois, evitando ogni infelice nazionalismo e restituendo alla storia tutto il suo gusto.