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Forte Belvedere, un’estate da 40mila visitatori

30 Ottobre 2025

Da Cecilia Sala a Sigfrido Ranucci fino a Dario Fabbri: una stagione di incontri, musica, visite guidate e un importante progetto espositivo

Oltre 40.000 visitatori, 120 giorni di apertura, 30 eventi tra concerti e talk nella rinnovata caffetteria panoramica ribattezzata Belvedere Firenze, e ancora un programma ampio di valorizzazione pensato per coinvolgere tutti i tipi di pubblico, oltre a un importante progetto, Firenze Forma Continua Lab, ideato dall’Ufficio Firenze Patrimonio Mondiale e Rapporti con l’UNESCO del Comune di Firenze.

Sono questi i numeri del Forte Belvedere 2025, parte del sistema dei Musei Civici Fiorentini e luogo tra i più straordinari e simbolici del Comune di Firenze, che ha riaperto le sue porte il 24 giugno e ha chiuso i battenti il 26 ottobre 2025, al termine di una lunga stagione di eventi organizzati grazie al progetto di valorizzazione promosso dalla Fondazione MUS.E.

Fiore all’occhiello di questa lunga estate sono stati due cicli di appuntamenti, da una parte gli incontri di pensiero L’attualità del bello e dell’altra i concerti live di Forte in Musica.

L’attualità del bello

Tanti i protagonisti del pensiero contemporaneo che hanno proposto suggestioni, riflessioni sull’attualità e approfondimenti nel corso degli incontri de L’attualità del bello: dall’inviata di guerra Cecilia Sala, al conduttore di Report Sigfrido Ranucci, dall’analista geopolitico Dario Fabbri, a Monica Maggioni ad Antonio Preziosi, direttore del Tg2, e Mario Giordano, conduttore di Fuori dal Coro fino a Annalisa Bruchi, volto del programma di economia ReStart. Dal giovanissimo divulgatore e star dei social Edoardo Prati, al professore di Intelligenza Artificiale all’Università di Bath Nello Cristianini al cantautore, attore e autore teatrale David Riondino.

Forte in Musica

Anche tanti concerti con Forte in Musica, che ha visto esibirsi il mercoledì sera al tramonto una ricca selezione di musicisti arrivati dai cinque continenti, da Lakecia Benjamin, carismatica interprete che fonde jazz, soul e radici africane al vocalist e autore senegalese Badara Seck. Da Eric Mingus, figlio del celebre Charles Mingus, a Alessio Bondì che ha portato in scena la sua musica dalle tinte siciliane, tra folk, funky e contaminazioni brasiliane. E ancora Fabrizio Bosso e Bebo Ferra, due stelle del jazz italiano ed europeo, Barbara Casini, Anais Drago e Barbara Piperno con il loro repertorio che attraversa culture e sonorità differenti, e il duo Cantini/Robotnik con il loro progetto di jazz elettronico e sperimentazione passando per il concerto intimo e poetico tra blues e tradizione napoletana di Gnut e D’Alessandro, e ancora la performance di Francesco Cangi & The Lonely Rockets e il quintetto dixieland and blues White Socks Quintet. Poi è stata la volta di Che! Tango Project e della talentuosa vocalist jazz Sybil Smoot fino al decimo “compleanno” – festeggiato tra hip hop e poesia urbana del collettivo MagoSanto per finire con Federica Ottombrino, Stefano Tamborrino e Alessandro Cianferoni.

Elemento chiave del nuovo corso del Forte è stata l’attivazione di un programma ampio di valorizzazione – con le visite e le attività sviluppate da Fondazione MUS.E – diversificato, pensato per coinvolgere attivamente tutti i tipi di pubblico, sia residente sia occasionale: bambini, giovani e adulti, anziani.

Firenze Forma Continua

Un ruolo centrale è stato affidato al progetto Firenze Forma Continua (www.firenzeformacontinua.it), progetto di ricerca dell’Ufficio Firenze Patrimonio Mondiale e rapporti con l’UNESCO del Comune di Firenze, sviluppato con il supporto del Laboratorio Heritage and Research, HeRe_Lab, in collaborazione con il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze e di Fondazione MUS.E.

Firenze Forma Continua Lab è un’installazione-laboratorio, in cui l’approccio partecipativo del pubblico è centrale per il racconto delle trasformazioni urbane. Ciascuna sezione del percorso proponeva diversi livelli di coinvolgimento: a partire dal racconto dell’evoluzione urbana della città dal 750 a.C. al 1982 (anno dell’inserimento del Centro Storico di Firenze nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO), l’installazione invitava a esplorare il territorio cittadino nella sua dimensione stratificata e in continuo mutamento passando poi alla riflessione sul presente della città, fino a volgere lo sguardo verso il futuro.