Giorgio Vasari e la Natività. La ‘pittura di lumi’ al tempo del Duca Cosimo I
al 12 Gennaio 25
Sarà inaugurata sabato 9 novembre alle 17 al Museo delle Terre Nuove di San Giovanni Valdarno la mostra dedicata a Cosimo I de’ Medici e Giorgio Vasari nell’ambito delle celebrazioni promosse dalla Regione Toscana e in rapporto con il progetto “Arezzo. La città di Vasari” sviluppato da Fondazione CR Firenze, Comune di Arezzo e Fondazione Guido d’Arezzo.
Anche il Comune di San Giovanni Valdarno, il Museo Terre Nuove e MUS.E, grazie al sostegno della Regione Toscana e alla collaborazione della Galleria Borghese di Roma, presentano al pubblico un omaggio ad entrambe le figure storiche con un’esposizione a cura di Alessandra Baroni e di Valentina Zucchi
A 450 anni dalla morte di Cosimo I de’ Medici (Firenze 1519-1574) e di Giorgio Vasari (Arezzo 1511-Firenze 1574) nell’ambito delle celebrazioni promosse dalla Regione Toscana e in rapporto con il progetto “Arezzo. La città di Vasari” sviluppato da Fondazione CR Firenze, Comune di Arezzo e Fondazione Guido d’Arezzo, il Comune di San Giovanni Valdarno, il Museo Terre Nuove e MUS.E, grazie al sostegno della Regione Toscana e alla collaborazione della Galleria Borghese di Roma, presentano al pubblico un omaggio ad entrambe le figure storiche.
Sarà inaugurata sabato 9 novembre alle 17 nella sala grande di palazzo d’Arnolfo, Museo delle Terre Nuove, l’esposizione “Giorgio Vasari e la Natività. La ‘pittura di lumi’ al tempo del Duca Cosimo I” a cura di Alessandra Baroni e di Valentina Zucchi che resterà aperta fino al 12 gennaio 2025.
Saranno presentati una meravigliosa Natività, dipinta da Giorgio Vasari con riusciti effetti luministici, e un altrettanto superbo ritratto di Cosimo I, eseguito da Alessandro Allori nell’alveo della politica dell’immagine promossa dai Medici.
Come spiegato dalla curatrice Valentina Zucchi, direttrice del Museo delle Terre nuove, le due opere, pur non direttamente correlate tra loro, testimoniano il lungo legame tra Vasari e l’ambito del suo Duca già da prima del 1555, anno in cui l’aretino entrò a servizio di Cosimo I de’ Medici – effigiato in uno splendido ritratto di Alessandro Allori, risalente al 1560 circa – fino alla morte di entrambi. La Natività di Gesù fu infatti dipinta da Vasari nel 1546 per il cardinal Giovanni Salviati, zio di Cosimo, al quale l’artista concesse di saldare il pagamento solo se e quando fosse divenuto papa; informazione data per certa, secondo una voce di popolo, che si rivelò invece infondata.
In questa tavola Vasari realizzò una vera pittura a lume di notte, o più precisamente – come scrisse egli stesso nelle sue Ricordanze – “contraffatta” a imitazione di una naturale scena notturna, con forti effetti ‘mistici’ di controluce e trasparenze preziose non facilmente riscontrabili nel resto della sua opera. Vasari mostra già in questo dipinto un vasto repertorio di ispirazione che ben oltrepassa i confini della Toscana e di cui avrebbe dato presto conto anche nelle sue Vite de’ più eccellenti pittori, scultori et architettori, stampate a Firenze nel 1550 e poi nell’edizione ampliata del 1568 con la dedica a Cosimo I. Nel 1563 il Duca fondò inoltre l’Accademia delle arti del disegno di Firenze: Bronzino, Vasari e i loro “creati”, tra cui Allori, ne furono membri autorevoli e artefici di una nuova era artistica nella quale lo studio dal vero e la ritrattistica, non scevra dal confronto con l’antichità, ricoprirono un ruolo fondamentale, a cominciare proprio dall’immagine dello stesso Duca nei diversi momenti del suo governo. L’intensità chiaroscurale presente nella Natività di Vasari trova così come splendido controcanto il nitore pittorico del Ritratto di Cosimo di Allori, in grado di esaltare la consistenza delle stoffe, della pelliccia e dei ricami così come l’espressività decisa e profonda del volto.
Le due opere, entrate nella raccolta Borghese l’una già nel 1650 e l’altra nel 1833 – esemplificano pienamente la ricerca degli effetti di ‘naturale’ e di ‘lume’ che Giorgio Vasari e gli accademici fiorentini approfondirono in quel fervido terreno di committenze e di botteghe, di teorie e di pratiche che connotò la Toscana nei decenni centrali del Cinquecento.
A complemento della mostra sono attive numerose proposte di mediazione: tutti i sabati e tutte le domeniche alle 16 sarà possibile prendere parte alle visite tematiche, che permetteranno di approfondire le caratteristiche dei dipinti in dialogo con l’altra esposizione in museo, che presenta – grazie alla collaborazione con le Gallerie degli Uffizi di Firenze – gli otto tondi eseguiti intorno al 1634 da Giovanni da San Giovanni per un altro committente Medici, il principe don Lorenzo.
Sia per le scuole sia per le famiglie con bambini è inoltre prenotabile l’atelier d’arte sulla tecnica della pittura su tavola, così come sono disponibili percorsi guidati per le persone con bisogni speciali. La prenotazione è obbligatoria e gratuita.
Per informazioni e prenotazioni info@museoterrenuove.it 055-9126213