Jakkai Siributr. Cultura (im)materiale

al 18 Gennaio 26
31 Marzo
30 Settembre
La mostra Cultura (im)materiale di Jakkai Siributr presso MAD Murate Art District e il Museo di Antropologia e Etnologia di Firenze, è la prima personale dell’artista in Italia e rappresenta il terzo anno di collaborazione tra le due istituzioni.
Jakkai Siributr (Bangkok, 1969) è un noto artista thailandese che lavora con il tessuto, conosciuto per l’uso iconico del ricamo, del cucito e del quilting. L’approccio curatoriale ha voluto dare enfasi ad una pratica sviluppata dall’artista in due direzioni: quella materiale, costituita dalla composizione di arazzi e indumenti ricamati, arricchita dalla collaborazione con differenti tipologie di comunità; e quella simbolica o immateriale, performata attraverso la realizzazione di manufatti che recuperano e mantengono vive pratiche tessili tradizionali a rischio di estinzione, promuovendo attivazione, scambio e incontro di culture.
Per questo doppio appuntamento fiorentino presso le due istituzioni, il progetto ha dunque previsto la realizzazione di tre percorsi: al Museo di Antropologia e Etnologia, Jakkai è stato invitato a confrontarsi con la figura di Galileo Chini (1873-1956), noto artista, decoratore e ceramista attratto dall’Oriente, in cui ha a lungo risieduto e dove ha realizzato numerose opere pubbliche, con un rapporto d’elezione con la Thailandia. Parte della sua collezione siamese è stata inoltre donata al Museo di Antropologia dove è attualmente esposta. Nella sala dedicata all’artista toscano, Jakkai presenta un nuovo abito site-specifi, assieme a una parte dell’opera Transient Shelter (2014), incentrata sulla riflessione dei rapporti tra vita e morte, ribaltamento dei valori, materia e spirito.
MAD espone per la prima volta in Italia una selezione di opere di Jakkai, tra arazzi, abiti e installazioni ambientali, realizzati dal 2014 ad oggi, oltre al doppio lavoro collettivo che l’artista è stato invitato a produrre assieme a due diverse comunità femminili locali: le giovani donne con trascorsi migratori coinvolte dalla collaborazione con Nosotras e Casa delle Donne, e il gruppo intergenerazionale di ricamatrici del progetto del Comune di Barberino Tavarnelle Impara l’arte con il Punto Tavarnelle.
Il progetto è realizzato con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio Firenze e con il sostegno di Regione Toscana – Toscanaincontemporanea 2025 e GiovaniSì.
Si ringraziano per la collaborazione i partner: Museo di Antropologia e Etnologia-Sistema Museale di Ateneo Università degli Studi di Firenze, Pro-loco Tavarnelle Val di Pesa, Associazione Onlus Nosotras e Flowers Gallery.
Si ringraziano per la partecipazione Casa delle Donne Firenze, Isabella Mancini e la Comunità di intergenerazionale di donne ricamatrici: Tiziana Bagni, Sara Bagnoli, Manuela Berti, Luisa Broccoletti, Stefania Brunetti, Edi Calugi, Patrizia Canestrini, Laura Coco, Franca Conforti, Maria Canocchi, Elisa Cappellini, Maria Luisa Cecconi, Paola Ciuffi, Antonella Conti, Maria Antonietta Curcio, Grazia Daddi, Alessandra Del Bene, Antonella Di Biase, Simona Falsini, Patrizia Fornai, Stefania Franci, Stefania Giunti, Paola Giuntini, Silvia Gualtieri, Paola Guccione, Katiuscia Iacopozzi, Laura Lombardini, Caterina Manetti, Isabella Mauro, Marcella Meucci, Patrizia Meucci, Anna Nannoni, Sabrina Pacciani, Serena Pecci, Marilena Pellegrino, Sabina Pelli, Nicoletta Rosi, Patrizia Rosini, Sonia Rossetti, Silvia Sebastiani, Lucia Staderini, Loredana Talluri, Sabrina Ticci, Antonella Travertini, Beatrice Turchi, Tiziana Turchi
Si ringraziano inoltre gli studenti dei corsi di Curatela e Didattica dell’Arte Jacopo Bonella, Aurora Primitivi, Caterina Morinelli, Guenda Rossi, Silvia Novati, Angelica Solinas e Anna Tulissi e di Nuovi Linguaggi Espressivi Maura Bazzi, Francesca Morabito, Heesun Moon dell’Accademia di Belle Arti di Firenze.
Una mostra di Veronica Caciolli
A cura di Valentina Gensini