MOSTRA Museo Novecento

RETROSCENA. Storie di resistenza e dissidenza nella Collezione Della Ragione

BIGLIETTI a partire da€ 4,50
dal 28 Settembre 24
al 02 Aprile 25
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A circa ottanta anni di distanza dalla lotta di liberazione del nostro Paese dal nazifascismo, il Museo Novecento si interroga sulla presenza, nella Collezione Alberto Della Ragione, di testimonianze riguardanti il rapporto tra gli artisti e il regime.
Orari
01 Gennaio - 31 Dicembre
LUN 
11:00 - 20:00
MAR 
11:00 - 20:00
MER 
11:00 - 20:00
GIO 
Chiuso
VEN 
11:00 - 20:00
SAB 
11:00 - 20:00
DOM 
11:00 - 20:00
Dove
Complesso dello Spedale delle Leopoldine P. Santa Maria Novella 10, Firenze
Biglietti
€ 9,50
Intero
€ 4,50
Ridotto (18-25 anni)
€ 0,00
fino a 18 anni; gruppi di studenti e rispettivi insegnanti; guide turistiche, iscritti al Corso di Guida Turistica 2016 e interpreti; disabili e rispettivi accompagnatori; membri ICOM, ICOMOS e ICCROM.
€ 5,00
Visite guidate e attività (NON residenti città metropolitana)
€ 2,50
Visite guidate e attività (residenti città metropolitana)
La biglietteria chiude un'ora prima del museo.

Da sabato 28 settembre 2024 fino a mercoledì 2 aprile 2025 il Museo Novecento è lieto di presentare la mostra Retroscena – Storie di resistenza e dissidenza nella Collezione Della Ragione, a cura di Sergio Risaliti, Eva Francioli e Chiara Toti

A circa ottanta anni di distanza dalla lotta di liberazione del nostro Paese dal nazifascismo, il Museo Novecento si interroga sulla presenza, nella Collezione Alberto Della Ragione, di testimonianze riguardanti il rapporto tra gli artisti e il regime. Fulcro dell’esposizione sono le opere di maestri che hanno vissuto, subito o contrastato le politiche del fascismo e che sono stati amati e protetti da Della Ragione, tra cui Scipione, Mario Mafai, Antonietta Raphaël, Renato Guttuso, Renato Birolli e Emilio Vedova.

Le opere selezionate consentono non solo di indagare le scelte compiute dall’ingegnere navale, che con molti degli artisti qui esposti ha instaurato intense relazioni umane oltre che professionali, ma anche di interrogarsi sul lavoro di questi protagonisti dell’arte italiana in una delle stagioni più buie della nostra storia recente.

A emergere, in alcuni casi, è l’impegno civile e politico che ha animato alcuni artisti in questa fase particolarmente delicata della storia del Novecento. Emblematici, in tal senso, sono dipinti “parlanti” come Massacro di Renato Guttuso e una tavoletta appartenente alla serie delle Fantasie di Mario Mafai.

In altri, invece, a trasparire è un silenzioso travaglio etico ed esistenziale, talvolta ammantato di una funzione profetica. È questo il caso, ad esempio, di Scipione, artista che non farà in tempo a vivere l’intera parabola del regime, ma le cui creazioni si caratterizzano per una forte carica visionaria e una personale riflessione sul senso della vita e della morte.

Leggendo tra le righe, la mostra si propone pertanto di scandagliare anche temi e soggetti apparentemente innocui, legati alla tradizione, per far emergere i retroscena, i luoghi in cui si celano le emozioni e i turbamenti degli artisti. Si rende così manifesto il sorgere di una resistenza, civile e morale, che si svela solamente guardando oltre ciò che è immediatamente visibile.