Esce proprio in questi giorni – un periodo nel quale i musei sono fisicamente chiusi e tuttavia attivi per condividere e diffondere il piacere della cultura tramite ogni possibile strumento virtuale – il volume Museums & Society. Sguardi interdisciplinari sul museo, edito da Pacini e a cura di Giovanna Del Gobbo, Glenda Galeotti, Valeria Pica, Valentina Zucchi.
L’opera è il risultato di un lavoro di un intenso e proficuo confronto a livello nazionale ed internazionale promosso dall’Università degli Studi di Firenze, i Musei Civici Fiorentini con MUS.E e ICOM Italia, che ha portato anche alla realizzazione di due importanti convegni internazionali nel novembre del 2017 e nel marzo del 2019.
Il titolo del libro racchiude in effetti la sfida dei musei del XXI secolo. Dopo aver attraversato il Novecento aprendosi al pubblico nelle sue sfaccettature, oggi i musei di tutto il mondo si interrogano sul ruolo che essi possono e devono assumere nella società e per la società contemporanea. Custodi di storia, arte, bellezza, scienza, tecnica – in sintesi, custodi delle testimonianze dell’umanità passata e presente – i musei sono chiamati ad assolvere a una funzione sociale preminente, assolutamente contemporanea e urgente: offrire direzioni e prospettive di senso e di riflessione critica. I musei oggi si presentano alla collettività tutta – senza distinzioni di età, di provenienza, di status, di abilità – come dispositivi sociali capaci non soltanto di generare apprendimento, ma anche di attivare esperienze di indagine, di interpretazione, di partecipazione, tese tanto a conoscere quanto a conoscersi.
E se già la Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore dell’eredità culturale per la società (presentata a Faro, in Portogallo, nel 2005), aveva sancito princìpi fondamentali in questa direzione, riconoscendo per esempio l’importanza del patrimonio culturale per “lo sviluppo umano e per la qualità della vita” (art. 1) e il suo valore come “fonte condivisa di ricordo, comprensione, identità, coesione e creatività” (art. 3), il dibattito in corso sulla nuova definizione di Museo, che sta coinvolgendo i professionisti dei musei sotto la guida dell’ICOM è un interessante terreno di indagine in tal senso. Pur in forme diverse, le proposte evidenziano la dimensione sociale del museo come spazio accessibile, partecipativo, critico, teso al benessere della comunità. Portare benessere e rivolgersi a una comunità, contribuendone al suo miglioramento: questi sono fra i compiti che i musei sono chiamati a svolgere oggi.
Il volume raccoglie così saggi teorici e riflessioni sulle pratiche intorno al museo e al patrimonio culturale da parte di studiosi, esperti e practioner italiani e stranieri. I contributi approfondiscono appunto il ruolo del museo nella contemporaneità, mettendo in evidenza la sua funzione sociale ed educativa e promuovendo una riflessione innovativa sul dialogo fra musei e società. Dopo la presentazione dell’Assessore alla Cultura del Comune di Firenze Tommaso Sacchi e del Presidente MUS.E Matteo Spanò, il volume si suddivide in due parti.
Nella prima parte sono raccolti saggi che approfondiscono, in chiave multidisciplinare, il compito dei musei nella società del XXI secolo e la loro funzione di “dispositivi sociali” per l’individuo e la comunità. I contributi restituiscono la complessità e la varietà di declinazioni che può assumere la relazione fra i musei e la società in cui essi sono inseriti. Il primo saggio di William John Thomas Mitchell introduce al tema evidenziando la natura “mostruosa” del museo, nel senso etimologico del termine di meraviglioso e straordinario, seguito dalla riflessione di Paolo Bartoloni che sottolinea l’importanza di un patrimonio trasformativo, capace di attivare nuove interpretazioni nella contemporaneità. Il contributo di Pietro Clemente offre una visione diacronica del museo in chiave antropologica, cui si affianca il testo di Vincenzo Trione, che sviluppa l’ipotesi estrema di un “museo senza pareti”. Salvatore Colazzo porta l’attenzione sul ruolo del museo come luogo dell’educazione e della pedagogia della comunità; Vittorio Iervese simula un percorso museale figurato intorno ai temi della memoria, del dialogo e del conflitto; Giovanni Lombardo, Nader Tayser, Federica Viganò restituiscono la valutazione e la misurazione economica degli impatti sociali del museo (Social ROI).
La seconda parte del volume accoglie contributi che analizzano in maniera approfondita i confini e le potenzialità della mediazione museale. I contributi pongono infatti l’attenzione sulle relazioni fra musei, patrimonio e pubblici, tessendo una composita trama di riflessioni multidisciplinari con uno sguardo panoramico sulla realtà museale contemporanea. I testi di Valeria Pica, Viviana Checchia, Henrik Zipsane, Valentina Zucchi e Silvia Mascheroni indagano le difficoltà e le prospettive del dialogo fra i musei e la società, analizzando la visita museale come esperienza che intreccia dimensione estetica, relazione di senso e valore educativo e promuovendo una visione inclusiva e partecipativa della cultura. Seguono gli scritti di Francesca Torlone, di Simona Cardinali e di Glenda Galeotti, che offrono uno sguardo sul museo come luogo dell’innovazione sociale, anche verso le nuove generazioni, cui fa da controcanto il saggio di Peter Mayo, centrato sull’idea di museo come spazio di pedagogia critica pubblica e di vera politica culturale. I testi di Giovanna Del Gobbo, di Miriam Mandosi e di Paolo Liverani elaborano invece una riflessione sulle professioni museali impegnate in questo percorso e sul percorso formativo interdisciplinare necessario per disegnare una figura professionale adeguata. E se il contributo di Martina De Luca offre spunti di riflessione strategici nel disegnare un innovativo scenario in campo museale, le sperimentazioni del Centre Pompidou descritte da Benjamin Simon e del Museo dei Popoli e delle Culture di Milano narrate da Paola Rampoldi danno il via all’analisi delle esperienze di mediazione nei principali musei di Firenze: il Museo Marino Marini (Chiara Lachi), il Museo Galileo (Andrea Gori), gli Uffizi (Silvia Mascalchi e Isabella Puccini), Palazzo Strozzi (Irene Balzani), il Museo di Storia Naturale (Elisabetta Cioppi), il Museo dell’Opera del Duomo (Enrica Paoletti), i Musei Civici Fiorentini (Giaele Monaci).
Per consultare il volume https://www.pacinieditore.it/prodotto/museums-society/