In occasione dell’esposizione monografica di Luca Pignatelli Senza data, al Museo Bardini fino al 25 marzo, le visite guidate a cura di MUS.E previste ogni domenica si arricchiscono di un ulteriore filo narrativo, che si intreccia e si insinua nel racconto del museo: le opere di Pignatelli (Milano, 1962) si inseriscono infatti nell’allestimento museale senza invasività alcuna, apparentemente silenziose eppure tremendamente potenti, icone senza tempo, appunto, perfetta sintesi di un passato archeologico, di un gusto ottocentesco, di una ricerca contemporanea. Ecco che la visita al museo e ai suoi capolavori – dalla Carità di Tino di Camaino alla Madonna con Bambino di Donatello – sarà così punteggiata da opere nuove e antiche nello stesso tempo, capaci di interrogarci sulle forme e sui significati dell’arte: “senza alcun bisogno di apparirmi davanti di continuo, esse scendono subito sotto la pelle del corpo e sotto quella dello sguardo (anche lo sguardo, infatti, ha una sua pelle) e non se ne vanno […] Ecco: le immagini di Pignatelli ci appaiono davanti come cose guardare a lungo, viste nella storia e poi sognate e ricordate e immaginate e poi di nuovo sognate e infine impresse per sempre.” (Achille Bonito Oliva)
Il percorso consentirà dunque di respirare la passione che ha animato l’antiquario e connoisseur Stefano Bardini, apprezzandone la straordinaria collezione, ma anche di cogliere il gusto raffinato e profondo delle opere di Luca Pignatelli disseminate fra le sale, seguendo un itinerario appunto “senza data”: come precisa l’artista, “l’uso delle immagini di cui mi approprio è un modo sereno e pensoso di orientarmi rispetto al tempo della natura, alla memoria che questo ci permette di contenere”.
Un dialogo fra opere distanti centinaia di anni, eppure così vicine alla storia di tutti e di ciascuno di noi, che invita a sospendere, almeno per un po’, la nostra abitudine a un tempo che corre e che fugge per riprendere un’idea di tempo che ritorna e che perdura, nel cui circolo – come suggerivano gli antichi Greci – ognuno può trovare una dimensione (forse) più vera.
“Il mio confronto con il museo va nello stesso senso di Cézanne quando dichiarava “dipingo per i musei”. Il museo è un cerchio, uno specchio che riflette insieme la tua opera e quella degli altri. Il raffronto con la sala del museo è come l’incontro nella piazza del paese, come un monumento che permette di riconoscere l’identità di un luogo.”
- Per chi: per giovani e adulti
- Quando: domenica 10 febbraio – 17 febbraio – 10 marzo – 17 marzo – 24 marzo h11 e h12.30
- Durata: 1h15’
- Dove: Museo Stefano Bardini, via dei Renai 37 Firenze
- Costi: ingresso €7,00 intero – €5,50 ridotto 18/25 anni e studenti universitari – gratuito minori 18 anni, guide turistiche e interpreti con gruppi, disabili e accompagnatori, membri ICOM, ICOMOS e ICCROM + visita €2,50 residenti Città Metropolitana – 5,00 non residenti Città Metropolitana. Riduzione 2×1 soci Unicoop Firenze
La prenotazione è obbligatoria. Per informazioni e prenotazioni:
Tel 055-2768224
Mail info@muse.comune.fi.it