Scoppio del Carro Firenze: storia e curiosità di una tradizione unica al mondo

Le origini medievali dello Scoppio del Carro
Ogni anno la mattina di Pasqua, davanti al Duomo di Firenze, va in scena uno degli eventi più attesi e spettacolari della tradizione cittadina: lo Scoppio del Carro. Un’esplosione di colori, storia e fede che affonda le sue radici in epoche lontane, capace ancora oggi di affascinare fiorentini e turisti. Ma quali sono le origini di questa tradizione? E quali curiosità la rendono così speciale?
La tradizione dello Scoppio del Carro risale al tempo delle Crociate. Secondo la leggenda, fu il fiorentino Pazzino de’ Pazzi a portare in patria tre schegge della pietra del Santo Sepolcro, dono ricevuto per il suo valore durante la Prima Crociata. Le reliquie, custodite ancora oggi nella chiesa dei Santi Apostoli, vennero subito associate al fuoco sacro e alla rinascita. Da qui nacque l’usanza di accendere un fuoco benedetto e “distribuirlo” alla popolazione nel giorno di Pasqua.

Il “Brindellone” e la colombina: protagonisti dello spettacolo
Il protagonista assoluto dello Scoppio del Carro è il cosiddetto Brindellone, un grande carro pirotecnico alto oltre 10 metri, che viene trainato da buoi bianchi addobbati a festa dal deposito, nella zona di Porta al Prato fino a piazza del Duomo. Qui viene posizionato davanti alla Cattedrale di Santa Maria del Fiore.
Durante la Messa pasquale, l’arcivescovo accende con il fuoco sacro un razzo a forma di colomba, chiamato “colombina”, che vola lungo un filo teso fino al carro. Se tutto funziona a dovere, la colombina innesca i fuochi e lo spettacolo ha inizio, tra scoppi, fumi e applausi.

Un rito di buon auspicio
Ma lo Scoppio del Carro non è solo una tradizione folcloristica: è anche un rituale di buon auspicio per l’anno a venire. Secondo la credenza popolare, se la colombina compie il tragitto di andata e ritorno senza intoppi, sarà un anno fortunato per i raccolti, per la città e per i suoi abitanti.
Lo Scoppio del Carro a Firenze rappresenta perfettamente l’anima della città: una miscela affascinante di fede, storia e teatralità, dove ogni gesto ha un significato e ogni dettaglio è curato con amore. È uno di quegli eventi che riesce a mantenere viva la memoria collettiva, coinvolgendo tutte le generazioni.
E chi avrà la fortuna di trascorrere a Firenze il periodo pasquale, tra i rintocchi solenni del Duomo e i giochi pirotecnici che illuminano il Brindellone, potrà anche prendere parte a una vasta offerta di laboratori, attività e visite guidate – anche a tema “pasquale” – offerte da Fondazione MUS.E e in programma nei Musei Civici Fiorentini e a Palazzo Medici Riccardi, tutti regolarmente aperti al pubblico nei giorni di festa.
