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Torri, porte e fortezze: Porta San Frediano

Porta San Frediano venne fondata nel 1333 probabilmente su disegno di Andrea Pisano, con i suoi 20,60 metri per 17,35 metri ha un aspetto imponente ed austero ed è la porta più grande di tutta la cerchia muraria fiorentina.

Il vano di apertura è formato da quattro grandi archi uniti a “volticciole” con caditoie, al centro del primo arco sia all’interno che all’esterno vi è un giglio in pietra.

La porta venne abbassata nel XVI secolo e coperta con un tetto a capanna in laterizio, con aperture per il controllo della città. Il portone originale di Porta San Frediano ancora presente con i suoi 12 metri di altezza è il più grande di quelli fiorentini ed è composto da tre aperture, una per tutto il volume dell’arco, una per il passaggio dei carri ed una pedonale. La porta è in legno di quercia ed ha uno spessore che va dai 20cm circa nella parte più alta a oltre 40cm nello zoccolo, i grossi chiodi e le quadrature con le cornici servivano a dare una maggiore resistenza alla struttura. Accanto alla porta vi è un’antica “postierla” ovvero una piccola porta che veniva utilizzata per il passaggio pedonale, vicino ad essa vi sono due beccatelli di pietra sui quali veniva appoggiata la scala di legno per salire sulle mura.

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Gli accessi ai camminamenti di guardia erano in legno perché facilmente rimovibili qualora gli assedianti avessero valicato le mura.  Oltrepassando la piccola porta pedonale, sulla parte sinistra delle mura vi è un grande giglio in marmo bianco. Esternamente dalla sezione delle mura dell’antiporto, possiamo vedere la tecnica di muratura utilizzata per costruire le difese cittadine, l’elemento base era la pietra forte proveniente dalle cave di Monticelli, che veniva riquadrata in grandi blocchi parallelepipedi. Questi venivano allocati in modo da formare filari di diverse altezze, ma uniformi per ogni filare, che venivano poi riempiti all’interno con calcina sassi e ghiaia.

Sulla facciata esterna della porta vediamo quattro feritoie ed i resti dei beccatelli in pietra serena che sorreggevano i due tabernacoli con i leoni. Nel breve tratto di mura che va verso l’Arno vediamo il torrino di Verzaia e il torrino di S. Rosa  che ci consentono di capire come era articolata la struttura difensiva della cinta muraria fiorentina, composta dalle porte unite da mura merlate, intervallate per aumentare la sicurezza e la bellezza, da torri che s’innalzavano lungo tutto il perimetro ogni 200 braccia fiorentine.

Luca Anichini
autore di Alle porte coi sassi. Storia e guida alle porte delle mura di Firenze

foto di Valentina Dainelli@toomuchtuscany