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Arte come pedagogia

MAD Murate Art District propone 3 incontri su Arte e Pedagogia: martedì 9 novembre, martedì 16 novembre e martedì 30 novembre in orario 15-18.

Il seminario si rivolge a docenti della scuola secondaria, di qualsiasi area disciplinare.

Temi

La proposta nasce dalla riflessione sulla pedagogia sperimentale di ascendenza libertaria, riferibile al pensiero del filosofo britannico Herbert Read (1893–1968), autore dell’ormai classico Educare con l’arte dove dichiara che l’arte dovrebbe costituire la base dell’educazione, intesa come educazione estetica. A partire da questo pensiero e dal lascito di numerose esperienze occorse negli ultimi decenni, il seminario è incentrato sulla sperimentazione di metodi per la creazione e l’integrazione di metodi didattici che pongano al centro l’esperienza dell’arte.

Obiettivi e competenze

Obiettivo principale del seminario è aprire una riflessione sui metodi didattici tradizionali, frontali e cosiddetti verticali, anche alla luce di quanto emerso nell’ultimo anno e mezzo con la rarefazione del patto pedagogico nella relazione a distanza.

Per questo motivo un particolare rilievo verrà dato alle pratiche corporee e verranno condivise esperienze su pratiche sperimentali, dentro e fuori dalla scuola. In un confronto aperto verranno anche discussi i punti di fragilità, il potenziale, il margine di autonomia che ogni docente ha vissuto in prima persona.

Sul piano strettamente formativo si punta a fornire ai partecipanti tecniche di base e esercizi di educazione alla pari (peer to peer), educazione permanente (life long learning) e apprendimento esperienziale (learning by doing). Al termine del percorso i partecipanti potranno contare sull’acquisizione di informazioni di base su alcune tra le più rilevanti sperimentazioni tra arte e pedagogia; avranno acquisito inoltre alcuni punti nodali del dibattito contemporaneo sul ruolo dell’arte nella formazione informale e non formale e nella composizione delle comunità.

Dal punto di vista pratico i partecipanti disporranno di un pacchetto di metodi di base relativi alle pratiche suddette, esercizi teorici e pratici, oltre a un’indicazione di metodo alcuni esercizi per il superamento dei conflitti e per il team building.

Attività e metodi

Le lezioni alterneranno percorsi teorici e attività pratiche, mettendo sempre al centro l’apprendimento dei partecipanti e non l’insegnamento, utilizzando quindi un metodo di acquisizione di competenze attraverso l’esperienza e non attraverso la trasmissione.

Sono previsti tre ordini di attività:

  • Comunicazioni frontali: lezioni sulle teorie pedagogiche alternative con focus su alcuni casi del Novecento (cenni su Bauhaus, Black Mountain College, i primi programmi femministi negli USA). Verranno condivisi documenti e informazioni sulle esperienze di artisti e artiste che hanno fatto dell’esperienza educativa il proprio medium.
  • Conversazione aperta: condivisione di pensieri, proposte, problemi, aspirazioni.
  • Attività di laboratorio: creazione di progetti da riportare nel proprio ambito di lavoro. Ogni insegnante verrà guidato alla composizione di una bozza di progetto pensato per il proprio percorso e la propria classe.

Programma

martedì 9 novembre – Il soggetto

  • Presentazione del percorso, autopresentazione dei partecipanti, riflessione condivisa sulla capacità di ascolto, autocritica e spostamento del punto di vista;
  • introduzione critica alla pedagogia libertaria: il rapporto con i temi e i linguaggi delle arti, con quelli della politica e della critica sociale, il modo in cui l’innovazione è filtrata nell’istituzione;
  • brain storming sul nodo conflitto/soluzione e esercizio e riflessione sul mezzo dell’arte per la rappresentazione di sé;
  • attività pratica sulla creazione del progetto pedagogico (avvio di un’esercitazione individuale che verrà sviluppata nel corso dei tre appuntamenti).

martedì 16 novembre – Lo spazio

  • Pratica di riscaldamento con introduzione al rapporto con lo spazio fisico;
  • presentazione, con immagini e video, di alcune esperienze del Novecento che hanno posto l’educazione artistica come elemento centrale per la crescita della persona;
  • esercizio collettivo sul concetto di abitare e discussione sugli esiti;
  • attività pratica sulla creazione del progetto pedagogico;
  • riflessione condivisa sulle fragilità del metodo e della relazione.

martedì 30 novembre – Gli altri

  • Pratica di riscaldamento con introduzione al rapporto con le altre persone;
  • presentazione, con immagini e video, di alcune esperienze di pedagogia alternativa realizzate nell’ambito di comunità aperte e con pubblici non convenzionali;
  • esercizio sulla condivisione delle proprie conoscenze;
  • attività pratica sulla creazione del progetto pedagogico;

Pietro Gaglianò è educatore, critico d’arte contemporanea e curatore. Da anni si occupa di pratiche artistiche comunitarie, progetti partecipativi, arte e sfera pubblica. Inoltre ha sviluppato numerosi progetti di pedagogia sperimentale realizzati in comunità geograficamente o socialmente marginali (piccoli comuni montani, periferie dei grandi centri urbani, migranti, giovani e giovani adulti di aree sensibili delle grandi città europee). Tra gli altri:

Didattica Popolare. Nato come progetto di mediazione, il format si muove, rinnovandosi a ogni occasione, in piccole comunità: lezioni di storia dell’arte nei luoghi pubblici (piazze, sagrati, bar e altri spazi percepiti come comuni) radunano gli abitanti vecchi e nuovi in un circolo di apprendimento e scambio in cui emergono i fattori di condivisione, il legame con il passato e le possibilità di costruire il futuro. Tra i principali episodi: Guilmi Art Project, Guilmi (CH) dal 2013 al 2017; Borgo Sansepolcro (AR) 2016; “Commonwealth”, Scheggia e Pascelupo (PG), 2019; “Scuola Popolare”, Lecce, 2020; A, M, O, Arte Marche Oltre, Pergola, novembre 2020.

Dal 2018 cura “Stand Up for Africa” – Pratovecchio (AR). Progetto di residenza che coinvolge giovani artisti europei e statunitensi e giovani migranti provenienti dall’Africa Subsahariana. Attraverso i linguaggi dell’arte e lo scambio sul piano simbolico vengono affrontate le narrazioni dei passaggi più dolorosi della migrazione che vengono poi condivise in un nuovo spirito di inclusione con le comunità del Casentino.

dal 2008 al 2017: direzione artistica e pedagogica per il partner italiano (CCC Centro Creazione Cultura) Roots&Routes, rete europea attivata per usare i linguaggi dell’arte contro la discriminazione.

Ha collaborato dal 2011 al 2019 con l’Università degli Studi di Firenze – Facoltà di Lettere e Filosofia; dal 2013 tiene i corsi di “History of Contemporary Art”, “Feminism in Art” e “Art and Politics” presso la Srisa (Santa Reparata International School of Art), e alcuni corsi nei master di specializzazione allo IED di Firenze.

Sulla pedagogia sperimentale ha recentemente pubblicato La sintassi della libertà. Arte, pedagogia, anarchia (Gli Ori, 2020)

Su richiesta sarà rilasciato attestato di partecipazione.

Il corso per insegnanti, così come la formazione proposta nei 3 incontri di Spazio Aperto, previsti il 13 e 20 ottobre, ed il 10 novembre 17.30-19-30 al MAD, fanno parte del progetto VOICE OVER, finanziato da Fondazione CR Firenze. Si ringrazia Regione Toscana.

murateartdistrict.it/spazio-aperto/