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Torri, porte e fortezze: Baluardo di San Giorgio

Il Baluardo deve il suo nome alla vicinanza con porta San Giorgio ed è situato in via di Belvedere che ancora oggi mantiene le dimensioni originarie, la strada salendo da porta San Miniato costeggia esternamente le mura fiorentine. Nel 1529 Michelangelo Buonarroti sostenitore della Repubblica Fiorentina venne nominato Governatore Generale e Procuratore delle Fortificazioni, attuando una serie di modifiche alle antiche mura, per adeguarle all’utilizzo della polvere da sparo.

Salendo Via di Belvedere le modifiche sono ancora ben visibili e consistono nei grossi terrapieni su cui oggi dimorano gli olivi e i grandi contrafforti a sostegno delle mura, strutture che servivano ad attenuare la forza dei colpi dei cannoni nemici, posizionati in direzione dell’attuale torre del Gallo, evitando brecce e crolli. Il baluardo di San Giorgio inizialmente in terra battuta, fu il primo ad essere costruito addossandolo alle antiche mura, per avere uno spazio su cui posizionare le artiglierie da contrapporre alle truppe spagnole di Carlo V, guidate da Filiberto d’Orange.

La struttura del baluardo come appare oggi venne costruita successivamente dopo il rientro dei Medici a Firenze per volontà di Cosimo I, assieme ad altri 5 baluardi che sono andati perduti nel corso dei secoli. Entrando nel baluardo rimarrete stupiti dalla sua grandezza, questo spazio dal 1997  è in uso agli “Arcieri e Balestrieri di San Giorgio” ed all’interno è ben visibile il campo di tiro. Le mura trecentesche delimitano la parte interna del baluardo, dentro il quale piegano due volte, prima a destra verso l’esterno e poi a sinistra fino a tornare parallele alle precedenti avanzate di una ventina di metri, oltre la torre in fondo è ancora visibile l’arco che consentiva il passaggio fra il baluardo e l’interno delle mura, attualmente il Giardino Bardini.

Nella parte destra del baluardo sono ben visibili le postazioni delimitate in pietra per le artiglierie, una grande cisterna per raccogliere l’acqua e un pozzo utilizzato nelle emergenze anche come via di fuga. Ma la parte forse più spettacolare della visita è una volta giunti in fondo al baluardo, con il panorama che si apre sulla splendida chiesa di San Miniato e sul verde delle colline circostanti. La chiesa venne fortifica durante l’assedio, perché ritenuta fondamentale per la difesa di Firenze, da notare il campanile ancora diroccato dalle artiglierie spagnole nel tentativo di mettere a tacere Lupo, il bombardiere della Repubblica Fiorentina che sparando da sopra il campanile portava scompiglio e paura nell’accampamento nemico.

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Luca Anichini
autore di Alle porte coi sassi. Storia e guida alle porte delle mura di Firenze