Torri, porte e fortezze: Forte di Belvedere
Il Forte di San Giorgio o meglio conosciuto come Forte di Belvedere, venne realizzato alla sommità del Giardino di Boboli per proteggere l’Oltrarno e la residenza medicea di Palazzo Pitti, venne edificato per volontà del Granduca Ferdinando I su progetto di Bernardo Buontalenti, Giovanni dei Medici e l’Ammannati, con i lavori che si protrassero dal 1590 fino al 1600.
Il Forte di Belvedere offre un superbo esempio di architettura militare del tardo Cinquecento, come avvenuto in epoca medievale con la cerchia muraria fiorentina del XIII secolo, conosciuta con il nome di Arnolfo di Cambio, le nuove fortezze dette di “radenza” divengono in epoca moderna, per la genialità con la quale sono costruite, il modello cui guardare e trarre ispirazione nel realizzare le fortificazioni in tutta Europa. Queste nuove fortezze, studiate per fare fronte alle nuove esigenze militari, sono facilmente riconoscibili, il primo aspetto che balza agli occhi è che non hanno un’alta torre che le domina come avviene nelle fortificazioni medievali; hanno mura prive di merli e massicce per reggere l’urto delle artiglierie nemiche, sono a pianta poligonale, con angoli ampi e sporgenti in quanto utilizzati come base per il posizionamento delle artiglierie e per consentire la difesa di ogni lato della fortezza fino a terra.
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Prima di entrare possiamo anche notare la diversa tecnica di costruzione rispetto alle mura trecentesche per l’utilizzo del laterizio, soffermando lo sguardo sulla parte centrale delle mura noterete il colore lucente della pietre perché sono state da poco ripulite. Il Forte negli ultimi decenni ha perso la sua valenza militare divenendo un polo espositivo sempre più importante e lo spettacolo direi impareggiabile che offre ai visitatori è proprio la visuale privilegiata sulla città, studiata per cannoneggiare eventuali sommosse, ma che oggi possiamo ammirare in tutto il suo splendore.
La visita al Forte è arricchita dai totem, dalle foto e dalle pitture della mostra “Gong” di Eliseo Mattiacci. Terminata la visita lasciatevi del tempo, per apprezzare con calma i diversi panorami che il Forte di Belvedere offre, da una parte la meraviglia dell’Arno che scorre fra le bellezze fiorentine, dall’altra la millenaria e sapiente cura dell’uomo che in totale armonia con la natura è riuscito ad esaltarne le forme.
Luca Anichini
autore di Alle porte coi sassi. Storia e guida alle porte delle mura di Firenze
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