mediazione culturale

Novecento Storie | #4

Tempo fa vi abbiamo parlato del progetto Novecento Storie, un percorso che porta l’Arte in numerosi centri diurni e residenze fiorentine per anziani così da renderla più accessibile per le persone non autosufficienti, affette da demenze, Alzheimer e patologie psichiatriche. Da questo percorso nascono delle Storie, quelle che i quadri e le sculture suggeriscono ai partecipanti degli incontri; storie spontanee, semplici ma ricche di suggestioni. Questa è una delle storie che vogliamo condividere con voi…

TUTTO DIPENDE SE QUELLO È IL MARE

C’è un pesce e basta, io l’avevo notato, ma una cosa e basta non è possibile. Ci sono altri pesci morti, c’è il mare là dietro, si vede anche; è successo uno tsunami e il pesce è venuto fuori dal mare, da un’onda. È un pesce morto, la morte di una vita. Il cielo è scuro e forse ora viene un altro tsunami e spazza via tutto.

E’ probabile che davvero che venga un altro tsunami, il cielo oscuro dà l’emozione di aspettare qualcosa. Io ce l’avevo prima l’emozione, però si è ritirata.

C’è anche una casina, una casupola che è rimasta… io sono un’amante delle casine al mare… tant’è vero che prima sono passata e l’ho vista, bellina la casina. È del guardiano forse e c’è anche la su moglie e i bambini. Non paga nulla nessuno. La casa è bella; non volevo andare via e me la sono “strinta”…son cose belle!

Siccome i bambini non si vedono, bisogna cercarli lì intorno. I bambini sono stati trovati poi, proprio là sulla spiaggia. Sarebbe bene parlare con i genitori, ma senza perderli d’occhio perché sgattaiolano.

Ora però sono tutti dentro casa, poi se ritorna il fresco forse andranno fori e prenderanno una barca.

Sono esseri umani quelli a destra che vengono in qua? Li ho visti scappare per la paura, davanti al mare che avanza! Il mare ha già buttato fuori il pesce morto, ma forse è una specie di discarica, come roba andata a male; c’è una massa di pesci, una lampada, dei carciofi e due limoni: in questi posti icché trovano, icché mettono. Di sicuro tagliano tutto questo pesce, poi lo fanno cuocere e lo mangiano. Mica lo buttano via! Hanno anche il limone, la gente di mare sa disimpegnarsi sempre! Il pesce lo faranno alla griglia, sui ferri. Inviteranno qualcuno anche, prima usava parecchio. Ci sono parenti e amici che vivono sui monti là dietro. Non sono soli, insieme si sta contenti, si mangia, si beve…

E il guardiano? Lui finché va a pescare è contento, senz’altro. Se il pesce è grosso si mangia tutti, se l’è piccino, mangia lui, il guardiano sta sempre bene, lui mangia sempre. È la passione di andare a pescare a farlo stare bene.

Mi piacerebbe se rimanesse solo il guardiano che pesca, non c’ha nessuno che gli dà noia. Sta meglio solo, perché gli amici non portano nulla… per se io fossi un suo amico qualcosa gli porterei.

__
Autori della storia: Giuliano, Remo, Moreno, Mirella, Rita, Olga, Anna, Annalisa, Barbara, Donatella
Opera che l’ha ispirata:
De Pisis “Natura morta col pesce”
Museo Novecento, Firenze