Torri, porte e fortezze: Torre della Zecca
Alta 25 metri si trova in Piazza Piave e venne realizzata fra il 1320 e il 1324 con un ruolo difensivo importante, essendo la torre più a est della seconda cerchia muraria Comunale, con una vista privilegiata a protezione dell’Arno. La torre è quanto rimane del complesso della zecca, da cui prende il nome, nei locali sottostanti l’acqua azionava i magli utilizzati per coniare le monete fiorentine ed in particolare il celebre Fiorino d’Oro.
Dai sotterranei della torre si accede anche ad un corridoi realizzato per spostare velocemente i soldati, al riparo da sguardi indiscreti, passando sotto l’Arno fino ad arrivare oltre Porta San Niccolò. Con Firenze Capitale, durante i lavori di abbattimento delle mura in favore della realizzazione dei viali, per lasciare comprensibile l’antico percorso difensivo, torre della Zecca venne preferita a Porta alla Giustizia situata alla fine di via dei Malcontenti, dalla quale i condannati a morte uscivano per dirigersi al patibolo posto nelle vicinanze, fino all’abolizione della pena di morte ad opera di Pietro Leopoldo nel 1786.
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Del complesso della zecca attualmente è visitabile solo la parte esterna della torre senza potere accedere ai sotterranei, prima di salire nella parte verso la città sono ben visibili le modifiche avvenute nei secoli con i due grandi archi che sono stati murati per ricavare degli spazi chiusi, da osservare anche il porta torce a forma di drago situato a destra della porta d’ingresso. Salendo le scale interne la torre offre una prospettiva insolita dell’Arno e ad ogni piano la visuale si fa sempre più interessante, fino ad arrivare alla sommità priva della merlatura difensiva ma visitabile.
Questa prospettiva unica ravvicinata all’Arno, ci permette di capire come era stata organizzata la sua difesa sull’asse torre della Zecca porta San Niccolo, con la pescaia posta in diagonale sul fiume per impedire l’accesso delle barche forestiere al cuore di Firenze. Scesi a terra prima di andarsene, sul lato che guarda l’Arno vi è una targa che riporta alcuni versi di Dante Alighieri tratti dal XIV canto del Purgatorio “… per mezza Toscana si spazia – un fiumicel che nasce in Falterona – e cento miglia di corso nol sazia”.
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Luca Anichini
autore di Alle porte coi sassi. Storia e guida alle porte delle mura di Firenze
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