Piccolissimi e Musei. I nostri primi passi

Una nuova piccolissima grande sfida per la nostra voglia di raccontare i musei.

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Un tempo, il museo era il tempio del sapere e della memoria: ce lo ricordano ancora oggi le architetture dei grandi musei del mondo, dalla National Gallery di Washington al British Museum di Londra, templi della cultura nei quali solo gli studiosi e gli specialisti sarebbero stati in grado di apprezzare e comprendere le forme più alte dell’umanità. Poi venne il Beaubourg di Parigi, ufficialmente Centre Pompidou, seguito a ruota da una vera rivoluzione culturale: il museo divenne piazza, agorà, centro da visitare e da frequentare, aperto a tutti i gradi e a tutte le forme della società.
Non più un’educazione distinta, quindi, ma un’educazione aperta e sfaccettata, policentrica e polisemica. E poi ancora venne il diletto, ovvero l’idea che in un museo non si potesse solo apprendere ma ci potesse anche emozionare e stupire. Che il museo, proprio perché amato, potesse essere anche luogo di piacere. Per arrivare al museo di oggi: un museo accessibile e partecipato, generatore di beneficio e di valore (come ci ricorda la Convenzione di Faro); un museo in cui il pubblico è al centro, libero di interpretare la cultura in forma libera e personale. Da qui l’attivarsi di dinamiche, processi, azioni tese a coinvolgere e attrarre ogni possibile visitatore, nella convinzione che avvicinarsi alla cultura, all’arte, alla storia, alla bellezza faccia stare bene, nella convinzione che trascorrere del tempo in un museo migliori il presente e il futuro dell’individuo, della comunità e della società tutta.

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E’ con queste convinzioni che – con la preziosissima collaborazione dei Servizi all’Infanzia della Direzione Istruzione del Comune di Firenze e con il sostegno di GIOTTO, love brand di F.I.L.A. Fabbrica Italiana Lapis ed Affini – abbiamo mosso i primi passi con i piccolissimi al museo. Forti di un’esperienza ormai consolidata con i bambini dai 3 anni in su, confortati da esperienze nazionali e internazionali e da una formazione specifica, abbiamo così avviato un percorso di progettazione e definizione di attività rivolte ai bambini 1-3 anni in Palazzo Vecchio.  Un palazzo enorme e meraviglioso, appunto, ma non propriamente “a misura di bambino”: enorme, altamente frequentato da persone di tutto il mondo, caratterizzato da ambienti (e scale) monumentali, privo di riscaldamento o climatizzazione, si offre agli occhi dei piccolissimi come uno spazio capace di affascinare quanto di intimorire, simile al castello delle favole ma anche a una fortezza nemica. Da qui l’importanza di mettere in luce i tratti più vicini alla dimensione infantile e alla realtà quotidiana dei piccoli visitatori, andando a costruire un racconto fondato sulla polisensorialità e sull’interazione strutturato in due momenti distinti: il primo nelle sezioni dei nidi, dove approda, una mattina, un baule delle meraviglie che poco a poco dischiude oggetti, profumi, musiche, personaggi, abiti coinvolgendo i bambini in una narrazione senza tempo; il secondo in Palazzo Vecchio, dove gli stessi bambini ritrovano ciò che hanno già conosciuto al nido per scoprire qualcosa di nuovo e di diverso: la magia dell’incontro con l’arte.

La proposta, avviata in forma sperimentale la scorsa primavera grazie al sostegno della Regione Toscana e poi inclusa nell’offerta Chiavi della Città 2018-2019, è rivolta a tutti gli asili nidi e ha visto tra gennaio e febbraio 2019 tanti piccolissimi visitatori attraversare le grandi sale decorate di Palazzo Vecchio, per proseguire fra maggio e giugno 2019 al Museo Novecento con la proposta Un cavallo e una mongolfiera: un vero e proprio viaggio che comincerà nel chiostro del museo, dove si erge l’opera di Marco Bagnoli, per prendere il volo e incontrare un incredibile cavallo a passeggio fra le sale: è la scultura di Marino Marini, intorno alla quale si svilupperà un racconto fatto di suoni, di immagini, di oggetti, di sguardi, di parole…e di silenzi.

Un progetto sperimentale, quindi, che – come i bambini a cui è rivolto – crescerà e si svilupperà nel tempo, offrendo a loro e a tanti altri l’occasione di vivere, sin dai primi mesi, il senso più profondo dell’arte e della storia e a noi di ricordare quella sensazione di sorpresa, di incanto, di vertigine sul mondo che siamo abituati a conoscere: “perché, in un mondo che non fosse pieno di meraviglia, non varrebbe davvero la pena di crescere e abitare.” (B. Bettelheim).

PER INFORMAZIONI:

->Le Chiavi della Città – Un enorme e meraviglioso palazzo
-> Le Chiavi della Città – Un cavallo e una mongolfiera

La prenotazione è obbligatoria.
Tel. 055-2616788
Mail didattica@muse.comune.fi.it