Torri, porte e fortezze: Fortezza da Basso

Dopo il terribile assedio del 1529-30 che aveva provocato 14.000 morti fra le truppe assedianti e 8.000 fra i soldati della Repubblica Fiorentina, senza contare i civili, Alessandro dei Medici rientrato a Firenze, decise di costruire una grande fortezza.
Lo scopo non era tanto quello di scoraggiare nuovi assedi, quanto di far capire ai fiorentini chi deteneva il potere e spegnere ogni idea di Repubblica a costo di ricorrere all’uso dei cannoni, puntati verso la città. I lavori affidati a Antonio da San Gallo il Giovane iniziarono nel 1534 con l’impiego di ben 1500 maestranze e terminarono l’anno successivo. La Fortezza di San Giovanni Battista venne cominciata ad essere chiamata Fortezza da Basso solo dopo la realizzazione del Forte di Belvedere nel 1600. Visitare la Fortezza da Basso ci permette di entrare dentro Porta Faenza che faceva parte della seconda cerchia comunale del XIII secolo e di osservare anche il ponte antistante, detto di Calandrino, con le sue tre arcate in pietra forte, costruito per attraversare il Mugnone che scorreva lungo le mura fino all’Arno. Per realizzare la Fortezza il corso del Mugnone venne spostato nella parte esterna, tre secoli dopo venne nuovamente spostato nella sede attuale da Giuseppe Poggi, durante l’atterramento delle mura e la realizzazione degli attuali viali di circonvallazione, lavori che comportarono anche l’inclinamento del piano di campagna.

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L’imponenza della Fortezza la si comprende guardandola dal lato della ferrovia perché solo in questo tratto le mura sono completamente visibili nella prospettiva originaria, avendo mantenuto inalterato il piano di campagna. Durante la visita discendere lentamente verso il percorso sotterrane è emozionante e insolito, e fa sperare che nel futuro la Fortezza da Basso venga sempre più valorizzata come polo fieristico ma anche per il grande valore storico-militare che possiede. Una curiosità: il 7 settembre del 1944 nella Fortezza da Basso alla presenza delle autorità e dei rappresentanti del Comando Alleato avvenne la cerimonia di scioglimento delle brigate partigiane che dopo un mese di dura battaglia avevano liberato Firenze, contando nelle proprie fila 205 caduti e 400 feriti.

 

Luca Anichini
autore di Alle porte coi sassi. Storia e guida alle porte delle mura di Firenze

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